È uno dei pochi nuraghi bicolor: in bianco e in nero. Ed è anche uno dei pochi a esser stati completamente scavati, così si legge nella scheda del Fai che lo proponeva come ‘‘luogo del cuore’. Da una settimana, però, al monumento preistorico di Pozzomaggiore mancano dei pezzi: sono infatti crollate due parti di muratura della torre centrale (nella foto). La notizia è stata diffusa da una nota stampa della Soprintendenza di Nuoro e Sassari, anche su Facebook. Il motivo? Danni da maltempo: “A causa delle piogge torrenziali occorse negli ultimi mesi, in data 13 novembre scorso si è riscontrato il crollo di alcune porzioni di muratura dalla torre centrale, in un settore in cui il paramento murario era fortemente lacunoso nelle parti più elevate”. Da lì, si ricostruisce l’intervento del Comune, in contatto con la Soprintendenza, che si adopera per la pubblica sicurezza. A seguire “le verifiche tecniche per l’adozione dei necessari provvedimenti, con carattere d’urgenza”.
Storia di una valorizzazione sfumata. Ormai più di dieci anni fa, tra il 2006 e il 2007, il nuraghe ora menomato era stato oggetto di una campagna di scavo e restauro: i lavori si erano concentrati all’interno della torre principale e nell’area dell’ingresso. Era stata rivelata l’intera planimetria, con il cortile e altre due torri laterali. Ed era così stata ricostruita la complessa successione di fasi storiche: nuragica, fenicio-punica, romana, fino agli utilizzi in età moderna e contemporanea. L’obiettivo era ”la tutela e la valorizzazione”. Così recitava anche il titolo del progetto: “Nuraghe Alvu. Tra fruizione e salvaguardia”. Non solo: l’obiettivo finale era la creazione di un parco archeologico per rendere fruibile l’intera area, e infatti erano stati realizzati un percorso di visita, il parcheggio e anche una piccola struttura ricettiva di fatto inutilizzata. Negli anni, comunque, la manutenzione è scarseggiata (taglio erba e alberi), solo ‘interventi occasionali’ e ‘aperture straordinarie’. Fino al crollo di una settimana fa.
LE FOTO da Wikimapia