Covid-19, l’Isola rischia la zona gialla. Mancano solo circa trenta posti letto

Circa trenta posti letto separano la Sardegna dalla zona gialla, degenze in ballo per evitare di superare la soglia del 15 per cento in area medica, dove ora si arriva al 12,5 per cento (0,5 per cento in più di ieri), mentre resta al 10 per cento il dato delle terapie intensive, quindi al limite della soglia fissata dai nuovi paremetri. L’Ats così recupera altri 16 posti dal reparto di Cardiologia del Santissima Trinità di Cagliari: un piccolo aiuto, ma l’eventuale cambio di colore dell’Isola è legato all’andamento dei ricoveri nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

“Un dato confortante è che si sta allentando la pressione con una netta diminuzione sugli accessi al Pronto soccorso”, spiega all’Ansa Massimo Temussi, commissario straordinario dell’Ares-Ats -. I posti letto occupati ora sono 210 ma non si deve superare quota 240. E la zona gialla dipenderà dal saldo tra nuovi accessi e dimissioni. Un po’ di margine c’è, perché bisogna mettere nel conto anche le persone che ogni giorno lasciano gli ospedali”. Altri 29 posti letto sono stati recuperati dall’Aou di Sassari, mentre è lotta contro il tempo per la terapia intensiva nonostante il recupero di 12 posti al Binaghi più otto al Santissima Trinità, entrambi a Cagliari. “Stiamo fronteggiando l’emergenza cercando di trovare ogni giorno nuove soluzioni”, chiarisce Temussi. Le norme di luglio però parlano chiaro e sebbene le intensive sino al 10 per cento e in area medica non si arrivi ancora al 15 per cento, bisogna sempre tenere presente i 144,26 casi ogni 100mila abitanti raggiunti nella settimana dal 16 al 22 agosto. La combinazione di questi tre criteri, se dovessero crescere, porterebbero la Sardegna verso il giallo con nuove restrizioni durante l’ultima parte della stagione turistica, tra queste l’uso delle mascherine anche all’aperto h24 e il numero massimo di 4 persone ai tavoli di ristoranti e pizzerie.

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