Contributi non pagati, il figlio porta in tribunale il padre

Un’istantanea degli effetti devastanti di una crisi che arriva a scardinare le relazioni familiari. E’ andata in scena ieri nel Tribunale di Sanluri. Una causa di lavoro che ha visto contrapposti un padre e un figlio. Col primo accusato dal secondo, che lavorava con lui, di non avergli pagato i contributi assicurativi e di aver lo licenziato.

Ne dà notizia oggi l’Unione sarda. L’imputato, Raimondo Congia, di 63 anni ha confermato di non aver versato contributi per un totale di 1,453 euro perché quei soldi non li aveva. Ha detto che se li avesse avuti li avrebbe sicuramente versati. Se non altro perché provava vergogna ad ammettere, dopo una vita di lavoro, di trovarsi in cattive acque. Ha raccontato dell’inizio della sua attività, quella di un ragazzo di 23 anni che quarant’anni fa comincia ad aggiustare e a vendere ciclomotori. All’inizio le cose vanno bene, poi arriva la crisi.

Ed ecco, due anni fa, il licenziamento del figlio che allora aveva 33 anni è stava per sposasrsi. Quindi la citazione in giudizio e il processo. Un processo nel quale i fatti non sono in discussione (i contributi sicuramente non furono non pagati) e l’imputato vuole dimostrare soprattutto che il lavoro in nero non era la prassi della sua piccola azienda.

 

 

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