Nel 2017 la sanità sarda ha accumulato su ciascun residente un debito pro capite di 193,5 euro: il dato risulta ancora dal report di Demoskopika, il gruppo italiano per le ricerche di mercato che ha fatto i conti all’assistenza medica e ospedaliera nazionale misurando l’indice di performance. L’Isola non si è piazzata benissimo: è nel gruppo delle “regioni malate” – insieme a Campania, Calabria, Sicilia e Molise – e ha fatto registrato oltre 600mila famiglie in grave condizione di disagio economico, tanto da non potersi pagare le cure mediche non convenzionate. Sono anche crollati i viaggi delle speranze, con sempre meno sardi che partono verso le strutture sanitarie della Penisola (leggi qui).
I 193,5 euro di debito pro capite calcolati da Demoskopica collocano la Sardegna in fondo alla classifica nazionale, al penultimo posto con un passivo di 320 milioni e 800mila euro. Dietro l’Isola solo il Trentino Alto Adige che in valore assoluto ha un ‘rosso’ inferiore, a quota 229 milioni e 600mila euro, ma sul totale dei residente il saldo pro capite è peggiore, con un debito per cittadino di 216,8 euro. A stare meglio di tutti sono i marchigiani che guidano un gruppo di regioni dove i conti della sanità sono stati chiusi in attivo. Nelle Marche si registra un credito a residente pari a 9,3 euro. Secondi gli umbri, a +6,2 euro, terzi i friuliani a 4,5. Segno positivo anche in Basilicata, Piemonte, Campania, Emilia Romagna, veneto, Lombardia e Sicilia. (al. car.)