Coniugi uccisi a Settimo San Pietro, un vicino: “Dopo incidente stradale il figlio non era più lo stesso”

“L’ho visto uscire di casa con il pick-up del padre alle 7.30 del mattino di lunedì, qualcuno dice di averlo visto anche ieri mattina al bar”. Così Mauro Manca, un vicino di casa dei coniugi Giuseppe Diana, 67 anni, e Luciana Corgiolu, di 62, trovati morti oggi nella loro casa a Settimo San Pietro, racconta l’incontro con Igor, 28 anni, uno dei figli adottivi della coppia di cui si sono perse le tracce. “Vivevano in questa casa da una ventina d’anni – ricostruisce il vicino interpellato dall’ANSA – persone per bene, buonissime”. Tutti in paese descrivono i coniugi Diana come persone buone e disponibili con tutti. Giuseppe era volontario della Protezione civile con l’associazione Ma.si.se, si occupava di ristorazione e logistica.

Dal 2013, anno in cui Igor fu coinvolto in un incidente stradale mortale, le cose erano cambiate, riferiscono i conoscenti. Il giovane, padre di una bambina di un anno e mezzo, era nervoso. “Aveva un carattere difficile – spiega un altro vicino di casa – c’erano spesso discussioni”. La polizia sta cercando di rintracciarlo, così come è impegnata a individuare l’auto del padre a bordo della quale Igor potrebbe essersi allontanato. Le altre due vetture della famiglia, una Punto e una Polo, sono state portate via per ulteriori accertamenti. Attualmente gli specialisti della scientifica stanno ultimando i rilievi sia nell’abitazione a tre piani in cui è avvenuto il duplice delitto, sia in una struttura accanto che Giuseppe Diana stava ultimando per poi trasformarla in un punto ristoro-catering. L’altro figlio adottivo della coppia, Alessio, militare di 24 anni, sta rientrando in Sardegna da Roma.

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