Combattere l’autismo giocando con i bambini: progetto a Sassari

Aiutare a migliorare la relazione con un figlio autistico attraverso il gioco e quindi la formazione di genitori, insegnanti e operatori che ruotano intorno alla vita del bambino. Sostenere i genitori per cercare di capire i fattori che scatenano i cosiddetti comportamenti problema e provare a prevenirli. Quindi interventi sistematici nel contesto di vita del piccolo paziente e modalità di comunicazione che il genitore, attraverso la formazione, offre al figlio con obiettivi precisi e sotto la supervisione degli specialisti che lo affiancano.

È questa la terapia mediata genitoriale (tmg), un modello sperimentale denominato “Autismo in Rete”, introdotto e portato avanti da circa un anno e mezzo dall’Aou di Sassari in collaborazione con l’Istituto Rete e l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma e finanziato da Enel Cuore e dalla Fondazione di Sardegna. I risultati di questo modello sostenibile rivolto a 25 piccoli pazienti con disturbo dello spettro autistico del nord Sardegna, sono stati presentati durante il convegno “Autismo in Rete. Uno sguardo al futuro attraverso la terapia mediata genitoriale”.

“Siamo orgogliosi di questo progetto perché lo abbiamo portato avanti con successo e nei tempi giusti”, ha affermato all’apertura dei lavori, Stefano Sotgiu, direttore della Neuropsichiatria infantile dell’Aou. Dopo i saluti istituzionali in cui sono intervenuti Gavino Mariotti, rettore dell’Università di Sassari, Giovanni Sotgiu, preside della facoltà di Medicina e Luigi Cugia, direttore sanitario dell’Aou di Sassari, il convegno si è sviluppato in due sessioni. La prima è stata dedicata al valore del gioco, alla valenza scientifica della terapia mediata genitoriale e all’importanza degli interventi comportamentali nel disturbo autistico. La seconda parte del convegno ha avuto come protagonisti i genitori e gli operatori che hanno lavorato con le famiglie.

“La tmg sta diventando uno degli approcci scientificamente più interessanti per quanto riguarda la presa in carico dei bambini con autismo. Ci sono degli studi che dimostrano l’efficacia con effetti a lungo termine che evidenziano come una terapia mediata dai genitori possa avere subito degli effetti sui genitori modificando il loro stile di interazione con i bambini”, ha affermato Giovanni Valeri, responsabile dell’Unità operativa per i disturbi dello spettro autistico dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma che è intervenuto in videoconferenza.

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