Cargo incagliato, aperta un’inchiesta. Chiusa l’operazione anti-inquinamento

Sono state ultimate oggi le operazioni di svuotamento delle cisterne e recupero degli idrocarburi e delle eventuali sostanze inquinanti presenti a bordo del mercantile Cdry blue, finito sugli scogli tra Capo Sperone e Sant’Antioco la notte del 21 dicembre scorso. La ditta incaricata della bonifica ha infatti comunicato alla Guardia costiera di aver terminato le operazione e di aver trasferito, attraverso fusti, tutti il materiale recuperato a bordo, trasferendolo in porto a Sant’Antioco. Sul posto è stato comunque mantenuto dalla ditta un team di personale specializzato, con a propria disposizione un apposito battello, per assicurare la vigilanza ambientale e per raccogliere informazioni utili sulla predisposizione del piano di recupero dell’unità incagliata.

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Nei prossimi giorni sarà firmata una apposita ordinanza che regolamenterà tutte le attività in attesa che l’armatore fissi la gara d’appalto per individuare la ditta che si occuperà del recupero del relitto. Parallelamente proseguono gli accertamenti della Guardia costiera coordinata dalla Procura di Cagliari. Il pm Virginia Boi, come già anticipato dall’Unione Sarda, ha aperto un fascicolo d’inchiesta con le ipotesi di inquinamento e naufragio colposo, attualmente contro ignoti. La Capitaneria nei giorni scorsi aveva sequestrato la scatola nera del mercantile – sequestro già convalidato – che sarà analizzata per ricostruire dettagliatamente quanto accaduto la notte del 21 dicembre quando il cargo, con a bordo dodici membri di equipaggio, è finito sugli scogli.

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