Questa mattina gli agenti di polizia penitenziaria hanno dato vita ad un sit-in e ad un’assemblea. Chiedono la chiusura temporanea dell’istituto minorile se non arriveranno subito risposte ad una situazione che definiscono drammatica, in particolar modo a causa della carenza di personale.
“Le condizioni di lavoro – hanno spiegato i rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Sappe, Osapp, Sinappe, Uil penitenziari, Cisl Fns, Ugl – sono insopportabili fra carenza di organico e riposi maturati non goduti. Operano a Quartucciu solo 19 agenti di cui 13 effettivi, ma ne servono 47. Ancora, aumentano le aggressioni, solo nello scorso anno se ne sono verificate otto”. Questi i punti al centro della mobilitazione, scritti in un documento inviato al Ministero e alla Direzione del centro di Giustizia minorile della Sardegna e dell’istituto minorile.
“Dopo le promesse non mantenute da parte della direzione del Centro di giustizia Minorile che aveva annunciato l’arrivo di 12 agenti – ha sottolineato Sandro Dessì, Cgil Fp – chiediamo l’intervento del Prefetto. Non si può andare avanti, vien meno la nostra sicurezza e il progetto rieducativo è fallito. Il carcere minorile non deve essere una discarica sociale, chi entra deve essere rieducato, ma senza organico e senza risorse diventa impossibile”. Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, esprime solidarietà ai lavoratori e denuncia la mancanza di un confronto tra sindacati e direzione: “La carenza di personale mette a rischio non solo la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche quella degli utenti”.