Carceri, il bilancio del sindacato Uil-Pa: “Troppe aggressioni e pochi agenti”

Carenza di personale, numero elevato di eventi critici e problemi nello gestire detenuti con problemi psichiatrici. Sono alcuni dei problemi che il sindacato della polizia penitenziaria Uil Pa da tempo denuncia. Oggi il segretario generale della Sardegna della Uil Pa Michele Cireddu ha tracciato un bilancio dell’anno che tra qualche giorno volgerà al termine.

“Il bilancio per il 2018 purtroppo non possiamo ritenerlo positivo – evidenzia il sindacalista -, gli eventi critici sono in aumento soprattutto negli Istituti di Cagliari e Sassari dove si trovano tra gli altri anche i detenuti appartenenti al circuito media sicurezza, che comprendono numerosi soggetti con problemi psichiatrici. La chiusura degli Opg senza aver previsto delle alternative adeguate (esistono le Rems con posti ricettivi assolutamente insufficienti) hanno di fatto trasformato gli Istituti penitenziari in meri contenitori per i casi più difficili determinando così il caos nelle sezioni detentive. Credo sia stato un gravissimo errore perché l’Istituzione carcere non ha gli strumenti adeguati per far convivere detenuti con gravi problemi psichiatrici insieme a quelli di elevato spessore criminale. In Sardegna è infatti radicalmente cambiata la tipologia dei detenuti, abbiamo appartenenti alle associazioni terroristiche internazionali, i vertici delle associazioni criminali italiane, inoltre troppi detenuti facinorosi vengono trasferiti dalle altre regioni della penisola dove hanno letteralmente creato lo scompiglio. È quindi difficile riuscire a contenere un’onda anomala dalle proporzioni enormi che si è abbattuta sugli Istituti penitenziari sardi”.

Il sindacalista denuncia ancora la carenza di organico. “Purtroppo le carenze organiche continuano a creare un ulteriore punto di criticità – sottolinea Cireddu – se da un lato la Sardegna è costretta ad accogliere migliaia di detenuti da ogni parte d’Italia pretendiamo che le carenze di organico negli Istituti siano colmate. È scandaloso inoltre che ancora nell’istituto di Sassari dove sono presenti detenuti di grandissimo spessore criminale, non siano stati assegnati un direttore e un comandante in pianta stabile, anche gli Istituti di Tempio , Isili, Lanusei, Oristano, Mamone non sono gestiti da un direttore in pianta stabile, di fatto 6 direttori si dividono in 10 Istituti e già questo la dice lunga sull’attenzione del Dipartimento sui problemi della regione”. Il sindacalista denuncia anche le aggressioni subite nel corso dell’anno dagli agenti della penitenziaria.

“Si sono verificati durante l’anno diversi episodi di aggressione a danno dei nostri agenti negli ospedali esterni – sottolinea Cireddu – è stata messa a serio rischio anche l’incolumità degli altri pazienti e del personale sanitario, è davvero incredibile che davanti ad una situazione di rischio concreto per la sicurezza pubblica le Istituzioni stiano ancora tergiversando. Crediamo siano rischiosissime anche le modalità con cui i detenuti transitano negli aeroporti e nei tribunali, oltre ai rischi per la sicurezza, senza idonei locali è impossibile sottrarre i detenuti dalla curiosità dei cittadini e mantenere la riservatezza degli spostamenti”. Secondo il segretario regionale della Uil Pa la situazione il prossimo anno dovrebbe migliorare. “Il nuovo governo ha speso parole incoraggianti per il sistema penitenziario – sottolinea -. Il nuovo capo del Dipartimento di recente si è recato in Sardegna e ha incontrato i sindacati, ha dimostrato di conoscere le maggiori problematiche che attanagliano la regione e ha promesso quegli interventi che auspichiamo da tempo. Noi saremo vigili e continueremo a segnalare le problematiche, coinvolgendo come abbiamo sempre fatto l’opinione pubblica, i mass media, le altre Istituzioni perché siamo fermamente convinti che il pianeta carcere, anche se circondato dalle mura, sia più vicino ed influenzi le dinamiche della società esterna più di quanto si possa immaginare”.

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