Carbosulcis, Cgil contro la Regione: “Scarica le responsabilità sui sindacati”

Il piano presentato dalla Regione per il futuro della miniera di carbone della Carbosulcis non piace alla Cgil del Sulcis Iglesiente che respinge al mittente la proposta e passa all’attacco. A prendere posizione, con un articolato documento, è il segretario generale provinciale Roberto Puddu.

”Nella riunione di giovedì scorso all’Assessorato all’Industria, la Regione ha definitivamente sancito il proprio fallimento sul progetto integrato e sulla Carbosulcis – scrive il sindacalista -. L’ha fatto nel peggiore dei modi possibili: cioè tentando di scaricare alla rappresentanza dei lavoratori le proprie responsabilità e inefficienze. L’ha fatto chiedendo al sindacato la condivisione e la partecipazione al processo di chiusura della Carbosulcis, proponendo di definirla con un percorso da scrivere insieme, in sede tecnica, per la quale si renderebbero disponibili a fornire un canovaccio come base di discussione”.

Il tutto, secondo quanto scrive l’esponente della Cgil territoriale, ”accompagnato dalla ‘minaccia ricatto‘ che tale condivisione e la ‘pace sociale’ sono condizioni necessarie da spendere verso la Commissione Europea, per avere una possibilità di superare positivamente la Procedura d’infrazione, e così ottenere la concessione dei finanziamenti per accompagnare la chiusura secondo le norme Europee per il superamento delle attività estrattive non competitive”.

Dopo la premessa, l’affondo del sindacalista. ”Ovviamente tale tentativo è stato rispedito al mittente dal sindacato che, mettendo in fila il percorso e i fatti che nel tempo si sono susseguiti, ha evidenziato innanzitutto che non si può condividere l’assunto dell’ineluttabilità della chiusura dell’esperienza mineraria. Ciò che le regole europee, e anche il buon senso, impongono è la gestione industriale sostenibile e senza aiuti di Stato incompatibili con il regime della concorrenza. Il problema – conclude Puddu – deve essere affrontato al Mise”.

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