Tentato omicidio a Cagliari: arrestato un 57enne, aggressione per schiamazzi

Era esasperato da anni di discussioni e screzi con quei ragazzi che soggiornavano a pochi metri dalla sua abitazione in cui viveva con la moglie, invalida. Ieri dopo l’ennesimo diverbio, ha perso le staffe, è uscito di casa armato di un coltello da cucina e ha ferito al ventre Alexander Masala, 27 anni. È stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, Efisio Boi, il 57enne responsabile del ferimento avvenuto ieri pomeriggio in via Meilogu, nel quartiere San Michele a Cagliari. Si è costituto alla Polizia intorno alle 22. Ha detto di essere fuggito perché aveva paura di tornare a casa, paura per la sua incolumità e quella della moglie, che attualmente si trova in un’altra abitazione in un luogo sicuro. Gli investigatori della Squadra mobile, coordinati dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, hanno avuto non poche difficoltà per ricostruire l’episodio. Dopo l’accoltellamento nessuno degli amici del ferito ha chiamato il 113. La telefonata è infatti arrivata da un residente e poi dal personale dell’ospedale Santissima Trinità. Erano in dieci anche fuori dal nosocomio, ma nessuno di loro ha voluto parlare con la Polizia, nemmeno il giovane che aveva accompagnato il ferito al Pronto soccorso.

“Sono arrivato dopo, non ho visto nulla”, avrebbe detto. La lite finita nel sangue è scoppiata intorno alle 14. Boi dopo aver discusso con i giovani e aver ricevuto insulti e minacce, è uscito di casa e si è scagliato su Masala, innescando la reazione degli altri nove giovani – di età compresa tra i 25 e i 30 anni – che si trovavano con lui. È stato colpito e si è barricato in casa. I giovani hanno scagliato oggetti contro l’abitazione – addirittura il telaio di una bicicletta recuperato dagli agenti – sfondando il vetro di una finestra. Boi è fuggito con l’aiuto di un parente. Gli investigatori, raccolte alcune testimonianze dei residenti, hanno fatto scattare le ricerche. Sono riusciti a mettersi in contatto con il 57enne che alle 22 si è costituito. Le condizioni del ferito rimangono gravi nonostante due interventi chirurgici, non è ancora fuori pericolo. “Ci siamo confrontati con persone che scimmiottavano i veri criminali – ha evidenziato il dirigente della Mobile Fabbrocini – una pavida ignoranza criminale in cui si negavano anche i fatti più cristallini”.

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