Cagliari, 2 giugno con A Foras Fest: arte e musica contro “l’occupazione militare”

Venerdì 2 giugno, a un anno esatto dalla nascita dell’assemblea regionale A Foras, gli antimilitaristi proporranno una giornata di riflessione contro le servitù militari in Sardegna con musica e arte, pensata simbolicamente nel giorno della festa della Repubblica: appuntamento a Cagliari con mostre, incontri, concerti e un corteo che attraverserà la città.

Il corteo. Si parte alle 10.30 da Marina Piccola e, attraversando la città, si arriverà in piazza Matteotti. Parteciperanno decine di sigle, associazioni, cittadini e comitati che un anno fa, a partire dall’assemblea convocata a Bauladu, hanno dato vita alla rete regionale A Foras contro l’occupazione militare in Sardegna, uniti da una comune ideologia  antifascista, anticolonialista, antirazzista, antiomofoba e antisessista. La stessa rete ha organizzato il 28 aprile scorso la manifestazione antimilitarista vicino al poligono interforze di Quirra., mentre nel novembre 2016 l’appuntamento era a Capo Frasca.

Il concerto. Dalle 15 al colle di San Michele ci sarà il concerto di autofinanziamento con oltre 10 gruppi musicali, con l’intervento di diversi altri artisti che sostengono A Foras e che hanno condiviso l’appello. Anche attraverso la musica si vuole rappresentare la varietà e molteplicità delle componenti della rete: saranno presenti diversi generi musicali (progressive, jazz, rap, hip hop, folk e canzone d’autore) e diverse generazioni di artisti, non solo sardi. Tra i nomi che si alterneranno sul palco: Patrizio Fariselli, Enzo Favata, i Menhir, Futta, Nicola di Banari, il coro Tenore Luisu Ozzanu, Slim Fit, Dr. Drer & Crc Posse. Durante il concerto saranno proiettati diversi contributi video e si ascolteranno testimonianze e contributi dai diversi territori e realtà che compongono A Foras. Sarà inoltre allestita una mostra dell’artigianato e delle autoproduzioni locali, che rappresentano un piccolo esempio di economie etiche e sostenibili.

“La giornata del 2 giugno si svolgerà all’indomani dell’ennesima mega esercitazione imposta dall’alto e che questa volta riguarda le acque del sud Sardegna, ‘Mare aperto 2017″ – sottolineano gli organizzatori – . Il pericolosissimo precedente creato da questa esercitazione sta nell’appropriarsi di ulteriori specchi d’acqua, non soggetti a servitù durante l’anno. Non solo ogni anno la Sardegna subisce lo scippo di oltre 35 mila ettari di terra di proprietà del demanio militare, ma con l’operazione ‘Mare aperto’, nell’assoluto silenzio del governo regionale, si è verificata un’ulteriore usurpazione della nostra isola, che è a disposizione per i giochi di guerra di eserciti di tutto il mondo.
Per rispondere in maniera decisa e unitaria a questa e a tutte le altre esercitazioni, per continuare il percorso che porterà il popolo sardo a liberarsi da basi militari e fabbriche di bombe, a riappropriarsi della terra, del mare e dell’aria e ad autodeterminarsi, per rilanciare un’economia etica e sostenibile, alternativa alla filiera bellica, per pretendere le bonifiche dei territori danneggiati e il risarcimento di tutti i danni subiti, diamo appuntamento a tutte e tutti il 2 giugno a Cagliari per A Foras Fest – die contra a s’ocupatzione militare”

Nell’arco del suo primo anno, l’assemblea di A Foras ha promosso diverse iniziative, dalle manifestazioni presso i poligoni di Capo Frasca e Quirra alle presentazioni del dossier sul Poligono di Quirra, fino alle assemblee informative nelle piazze, nei paesi, nelle città, nelle università e soprattutto nelle scuole.
Per portare avanti questi diversi percorsi, A Foras si è strutturata in sei gruppi di lavoro, nati durante il primo A Foras Camp, svolto a Lanusei nel settembre 2016. Oltre al gruppo di lavoro sulla comunicazione, è stato creato un gruppo che studia gli effetti delle basi sull’economia dei diversi territori, un altro dedicato alla storia del movimento sardo contro l’occupazione militare e al contesto geopolitico internazionale. Altri due gruppi portano avanti il lavoro rispettivamente nelle scuole e nelle università. Infine è attivo un gruppo tematico sulla RWM Italia, la fabbrica di bombe di Domusnovas.

 

 

 

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