Cagliari, arrivati i 235 migranti

I 235 migranti salvati martedì dal mercantile greco Rizopon al largo delle coste siciliane sono arrivati al porto canale di Cagliari (qui il video dei soccorsi) : la nave è attraccata nel molo “Merci alla rinfusa”. La metà sono donne, sei i bambini.

È iniziato alle 11.30 – lo sbarco. Dalle nave scendono per prime le donne e i bambini, tra cui alcuni di questi neonati, sei i minori arrivati senza accompagnatori. Le procedure vanno avanti lentamente: ogni migrante viene assistito durante tutte le fasi dello sbarco, quindi tutti sono affidati alle cure dei medici di Croce Rossa, Asl e volontari. Poi inizieranno le operazioni di identificazione. I migranti arrivano quasi tutti dal centro Africa, 118 sono uomini, 111 donne e sei i minori. Gli stranieri che rimarranno nel cagliaritano sono 112, 71 a Sassari, 30 a Nuoro e 22 a Oristano. Guarda LA PHOTOGALLERY di Roberto Pili.

L’INTERVISTA a Roberto Isidori, comandante della capitaneria di porto di Cagliari

Si sarebbero registrate difficoltà nell’individuazione dei centri in cui ospitare i migranti, visto l’ultimo arrivo del 21 marzo di 667 stranieri. Ad attendere i migranti, oltre ai volontari, alla protezione civile e alle forze dell’ordine, anche i mediatori culturali. “Siamo qui per accoglierli ha detto – Omar Zaher, consigliere comunale di Selargius, mediatore e portavoce della comunità musulmana a Cagliari – siamo qui per far capire loro dove si trovano e dare un supporto. La nostra presenza serve a dare loro fiducia. Sappiamo che al momento le strutture per l’accoglienza sono poche, ma questo di oggi non sarà l’ultimo sbarco, dobbiamo attrezzarci”.

 

LE FOTO

 

Il nuovo arrivo di migranti in Sardegna non pochi problemi per l’accoglienza. Nonostante i bandi della Prefettura di Cagliari, sono poche le adesioni ricevute e dopo gli ultimi sbarchi – 235 oggi, 667 il 21 marzo scorso – i posti disponibili sono quasi finiti. Nel frattempo, si sono ulteriormente allargate le quote destinate per la Sardegna, passate da 5.000 a 6.000. In Prefettura, nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro con Federalberghi, Camera di commercio e associazioni di categoria per cercare nuovi centri di accoglienza e ottenere soprattutto nuove offerte da parte dei privati. “All’ultimo bando hanno riposto un certo numero di operatori ma non quanto ci aspettavamo, le esigenza sono più ampie”, ribadiscono dall’ufficio del prefetto. I migranti provenienti da Mali, Gambia, Costa d’Avorio, Somalia, Repubblica Centro Africana e Congo – sono state individuate varie strutture, tenendo conto dei profughi che hanno già lasciato la Sardegna. L’arrivo di oggi, sottolineano i mediatori culturali, non sarà l’ultimo così come si prevedono ulteriori incrementi delle quote destinate all’Isola. La settimana prossima, secondo quanto si è appreso, i prefetti sono stati convocati a Roma proprio per affrontare il tema quote-accoglienza.

Un’area attrezzata per donne e bambini e un gruppo di psicologi pronti ad aiutarli per vivere con serenità il momento dello sbarco. C’è anche l’associazione “Psicologi per i popoli Sardegna” tra gli operatori della Protezione civile al lavoro oggi sulla banchina del porto canale di Cagliari per l’arrivo dei migranti. “Noi supportiamo i soccorsi – spiega Ersilia Cossu, presidente dell’associazione – aiutiamo soprattutto le fasce più deboli, donne e bambini. Oggi abbiamo creato un piccolo campo per l’accoglienza e ci siamo presi cura anche di cinque bimbi che hanno meno di un anno”. Un’area dotata di giochi e comfort. “Per molti di loro il viaggio è già un trauma, noi cerchiamo di rendere confortevole il loro arrivo – sottolinea Cossu – oggi rispetto allo scorso anno ho visto anche i papà, e gli uomini in genere, più sorridenti. Hanno notato il rapporto di fiducia instaurato con le mamme e con i bambini e anche loro hanno sorriso, affrontando questo momento difficile con meno disagio”. (ma. sco.)

 

Guarda I VIDEO di Roberto Pili e Manuel Scordo sulla tv di Sardinia Post.

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