Inizieranno da domani lo “sciopero del carrello”, detto altrimenti niente cibo. Se non quello che viene portato dai parenti. Alla protesta, una sorta di “sciopero della fame” hanno aderito circa 140 detenuti del carcere di Buoncammino di Cagliari. La protesta dovrebbe durare tre giorni, è stata attuata per sensibilizzare le istituzioni sulle difficili condizioni di vita nella casa circondariale del capoluogo sardo. Strutture fatiscenti – appena una settimana fa c’è stato il crollo di un pezzo di granito dal secondo piano – e sovraffollamento le questioni più urgenti. A Buoncammino, che ha una capienza di 346 detenuti, sono rinchiuse circa 480 persone. I detenuti chiedono anche provvedimenti di clemenza come amnistia e indulto.
Far West eolico, Comitato Insularità: “Estendere Ppr a tutta la Sardegna”
Il Comitato scientifico Insularità in Costituzione ha presentato oggi, sabato 4 maggio 2024, una proposta di legge “SalvaTerritorio”…