sciopero

Blitz degli operai del Sulcis a Villa Devoto: “Le proteste andranno avanti a oltranza”

Sono “il popolo delle Partite Iva,” i cassintegrati, i disoccupati, le vittime di Equitalia. In tutto circa trecento persone: un campione significativo della disperazione del Sulcis. Stamani alle 3 si sono dati appuntamento al Centro Intermodale di Carbonia e si sono diretti verso la strada statale 130 in direzione Cagliari.

Mettono in atto blocchi del traffico successivi. Il primo all’altezza di Villamassargia, poi ad Assemini. Si dirigono verso il bivioSulcis in rivolta, ora basta! per l’aeroporto di Elmas. Altri si sono spostati verso Villa Devoto, la residenza del presidente della Regione. Un altro gruppo del Sulcis, guidato da Daniele Mele segretario provinciale del Sulcis Iglesiente della Cisl edili, ha raggiunto a Cagliari Villa Devoto, sede della Giunta regionale. “Stiamo qui in presidio sino a quando non ci daranno risposte – ha spiegato il sindacalista – stiamo chiedendo che vengano pagati gli ammortizzatori sociali visto che sino ad oggi solo poche persone hanno ricevuto gli indennizzi mentre ci risulta che gli altri saranno pagati a settembre”. Inoltre “chiediamo che si sblocchino gli appalti e venga fatto ripartire il lavoro, così nel Sulcis non si può andare avanti”.

Blitz davanti al Consiglio regionale Presidio anche davanti alla sede del Consiglio regionale, in via Roma, di 50 persone circa. Urlano “Lavoro, lavoro!”. Poco dopo le 10 in corteo si stanno dirigendo verso Villa Devoto dove, in circa 15, poco dopo le 4 di questa notte sono riusciti a scavalcare i cancelli e si trovano all’interno del cortile controllati dalle forze dell’ordine. Sindacalisti e operai chiedono l’avvio immediato del Piano Sulcis ed il pagamento degli ammortizzatori sociali per coloro che hanno perso il lavoro.

“Abbiamo manifestato davanti al palazzo del Consiglio regionale – ha spiegato Manolo Mureddu, delegato Cisl appalti Alcoa – e quindi ci siamo spostati verso Villa Devoto per far sentire la nostra voce e dare sostegno agli altri lavoratori che stanno all’interno del cortile”. Nella sede di rappresentanza della Regione “stiamo aspettando di incontrare qualcuno – ha detto Daniele Mele, segretario della Cisl Edili del Sulcis Iglesiente – a noi servono risposte e atti concreti sul pagamento degli ammortizzatori sociali e lo sblocco degli appalti per far ripartire i lavori”.

Incontro con Cappellacci. Si sono radunati tutti davanti a Villa Devoto i disoccupati e cassintegrati Sulcis che da questa mattina sono arrivati a Cagliari per chiedere risposte all’emergenza lavoro. Una decina di manifestanti è ancora all’interno delle mura della sede della Presidenza della Regione. La richiesta dei manifestanti è quella di un incontro con il governatore Ugo Cappellacci. “Siamo arrivati a Cagliari per avere risposte – ha ribadito Manolo Mureddu, uno dei portavoce – ma dove sono i nostri rappresentanti politici? Siamo, o è meglio dire, eravamo partite Iva, lavoratori edili, metalmeccanici. Vogliano tornare a lavorare”. I manifestanti sono determinati e continueranno il presidio sin quando non avranno ottenuto un incontro.

L’assessore regionale al Lavoro. Nel cortile dell’edifico c’è già stato un primo incontro con l’assessore regionale del Lavoro. “Ci ha chiesto di fare un altro incontro in un’altra sede – ha spiegato Daniele Mele segretario edili della Cisl – e noi, fra l’altro, gli abbiamo ricordato che ci sono 30 milioni di euro fermi, e quindi chiediamo che si adoperino subito per avviare i pagamenti perché altrimenti non andiamo via”. Il rappresentante degli edili ha aggiunto che “La gente è disperata. Ci sono lavoratori che stanno chiedendo di andare a mangiare alla Caritas, altri si fanno prestare i soldi per campare dalle famiglie. Così non possiamo più continuare. Ogni giorno che passa, per tutti i lavoratori, è un dramma”. Dello stesso avviso anche Manolo Mureddu che, ricordando la partecipazione alla protesta dei rappresentanti delle partite Iva, sollecita un incontro per affrontare la questione appalti e la fiscalità di vantaggio.

Avanti ad oltranza con le proteste. Lo hanno deciso i disoccupati del Sulcis al termine del vertice. Vi è stata un’attenta analisi di tutti i documenti relativi ai dipendenti in mobilità e in Cig delle tante aziende in crisi, ma al momento la situazione non si sblocca. “La mobilitazione non si ferma – ha spiegato uno dei portavoce, Manolo Mureddu – non ci sono i soldi. Ma si devono trovare: per questo chiediamo l’intervento del Prefetto e della Giunta. La situazione è difficile: bisogna capire se, al di là dei fondi a disposizione dell’Assessorato del Lavoro, è possibile reperire altre risorse. Senza proposte o soluzioni concrete noi continueremo ad andare avanti con la protesta”. I lavoratori sono ancora davanti a Villa Devoto: riunioni in corso per decidere le prossime mosse.

Satta (UPC). “Va dato un futuro occupazionale al Sulcis, ma ripeto che dobbiamo aprire una vera vertenza Sardegna, perché solo con uno sviluppo integrale dell’isola potremo avere occupazione a lungo termine”. Lo afferma Antonio Satta, segretario dell’Unione Popolare Cristiana (Upc). “Sviluppo Economico e Tesoro affrontino il tema delle aree in fase di deindustrializzazione, e la Sardegna è tra queste perché le vertenze stanno esplodendo da Nord a Sud dell’isola – conclude Satta – Senza un piano organico non andremo da nessuna parte”.

Mauro Pili (PDL). Subito soluzioni concrete per risolvere i problemi del Sulcis. Altrimenti “si rischia di provocare una reazione durissima sia sul piano sociale che per l’ordine pubblico”. Lo ha detto il deputato Mauro Pili (Pdl) esprimendo il proprio sostegno alle iniziative di lotta dei lavoratori del Sulcis sino a questo pomeriggio in presidio a Villa Devoto dopo le azioni dimostrative anche davanti all’aeroporto e al Consiglio regionale. “Continuare a prendere in giro i lavoratori e famiglie con pseudo Piani Sulcis – ha aggiunto Pili – inconsistenti e senza risorse, è inaccettabile. La parola d’ordine deve essere: ripresa produttiva. Dall’Alcoa alla Carbosulcis, dall’Eurallumina all’ex Ila non si può continuare a spostare in avanti il problema. Occorre affrontarlo con soluzioni certe e chiare. A partire dalla questione energetica”. Subito un progetto, avverte il deputato Pdl: “Vanno perseguite soluzioni che non possono essere più rinviate, dal contratto bilaterale energetico per 15 anni per il Sulcis alla verifica di tutte le strade per la ripresa produttiva, dalla soluzione privata, che con determinate condizioni energetiche è fattibile, a quella dell’intervento straordinario e temporaneo della parte pubblica. In questa direzione i provvedimenti prossimi del Governo devono dare indicazioni risolutive e non continuare ad intraprendere atteggiamenti dilatori che rischiano di esasperare la tensione sociale”.

Lai (PD). “A Cappellacci, costretto a scappare da Villa Devoto perché con la Giunta e il suo quarto assessore al Lavoro non ha mantenuto gli impegni sugli ammortizzatori sociali, consigliamo di chiedere un tavolo tecnico al Governo, negli orari che ha ancora liberi da quelli fissati per la propaganda”. Così il segretario regionale del Pd, Silvio Lai, a proposito delle proteste cominciate durante la notte e portate avanti dai lavoratori disoccupati del Sulcis anche davanti alla sede della presidenza in via Oslavia. “Al di là di tutto, sta succedendo ciò che abbiamo denunciato in questi mesi – attacca il leader dei democratici – Cappellacci anziché fare il presidente e amministrare la Regione e far funzionare gli assessorati e applicare le leggi si mette a fare il manifestante”. Le proposte. “Ci sono da rendere operative la Cig – chiarisce Lai – le leggi dell’ultima finanziaria che riguardano i lavoratori di diversi settori, la fiscalità delle imprese, ci sono i fondi europei che stiamo perdendo e che potrebbero creare lavoro, c’é da gestire il patto di stabilità al ministero dell’Economia, c’é la partita dei porti franchi, il piano energetico regionale che manca e la cui assenza aggrava i costi per le imprese. Ci sono imprese che potrebbero essere in via di fuga dalla Sardegna, ci sono le emergenze ambientali del Sulcis e di Porto Torres, le aree militari da chiudere e bonificare e ci sono le spese sanitarie nelle Asl fuori controllo”. Il risultato? “Milioni di euro bloccati – conclude il segretario Pd – per incapacità, distrazione, spese non controllate. Altro che pensare alla regia di una un’operazione complessa come la zona franca integrale. Qui di integrale c’é solo la manifesta incapacità di Cappellacci a governare”.

Cani (PD). “La Regione ha responsabilità notevoli e deve assumersele immediatamente. Sulla pelle delle persone non si può e non si deve giocare. Questa Giunta regionale non può continuare a rinviare il problema”. Lo ha detto il deputato Emanuele Cani (Pd) a proposito delle proteste avviate durante la notte dai disoccupati del Sulcis che hanno coinvolto alcune strade, porto, aeroporto, Consiglio regionale e Villa Devoto. “Ancora una volta i cassintegrati del Sulcis Iglesiente – ha aggiunto Cani – sono dovuti scendere in strada a manifestare per rivendicare un diritto. Chiedono che vengano pagati gli ammortizzatori sociali con cui poter andare avanti”. Il deputato ha annunciato un’iniziativa parlamentare per affrontare immediatamente il problema: “Non è pensabile né accettabile che intere famiglie siano costrette a proteste così eclatanti per rivendicare un diritto”.

Cicu (Pdl). “Le rivendicazioni in corso da parte dei lavoratori del Sulcis sono una ferita aperta sul sistema Sardegna, sulle fratture sociali che spaccano ogni giorno il mondo del lavoro. Abbiamo il dovere di ascoltare con chiarezza questa fetta importante della nostra isola, ma dobbiamo ricordare anche i primi risultati ottenuti nel confronto fra Regione e Governo”, lo ha detto Salvatore Cicu (Pdl) in merito alla protesta. Cicu ha sottolineato, in particolare, gli esiti operativi del recente tavolo di Roma col sottosegretario allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti: “Sono giunti segnali di immediata concretezza e di nuovo impulso politico per l’attuazione definitiva della Zona Franca Urbana”. Secondo il parlamentare, comunque, “occorre riattivare gli ammortizzatori sociali per il sostegno del territorio, con una politica di prospettiva che nel Piano Sulcis vede già una rapida realizzazione. Si parla di una programmazione per un totale di circa 34 milioni euro, a fronte di uno sblocco complessivo di 57 mln di euro”. Interventi che, secondo l’esponente Pdl, verranno accompagnati dall’avvio della fiscalità di vantaggio per tutta l’area del Sulcis. “Un sistema di esenzione fiscale a favore delle imprese con meno di 50 dipendenti – ha concluso – con l’abbattimento di Irpef, Ires, Irap, Imu statale ed una quota degli oneri sociali. Voci che solo nel 2012 hanno sommato 18 mln di euro nei 23 Comuni della provincia. Una vera e propria zona franca fiscale per la produzione delle circa 7.500 imprese attive nel territorio del Sulcis e per quelle di nuova formazione che potranno nascere anche grazie a questo strumento”.

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