“Berlusconi nudo? Impubblicabile. Ma lui con la Pascale in spiaggia: uno scoop”

Formentera batte la Costa Smeralda: le paparazzate che fanno girare i soldi, ormai si rubano solo lì, sull’isoletta iberica, dove lo star system all’italiana (anche un po’ cafonal) ha trasferito baracca e burattini. Parola di Claudio Bernardi, fotografo dei vip, faro gossiparo dell’Agenzia LaPresse, da trent’anni sempre a Porto Cervo, puntualissimo, ogni estate, a cacciare baci e carezze, amplessi e nuovi amori. Ma in questo 2013 il gioco delle coppie chiede tapas e flamenco, non carasau e maialetto.

Nel buen retiro sardo a salvare lo stipendio dei paparazzi sono rimasti solo Silvio Berlusconi, Veronica Lario e figli. Di primo e secondo letto. Barbara soprattutto che, adesso, sta con un cameriere dopo la storia finita con Pato. E poi Marina, il mastino di casa, quella sempre pronta a difendere il suo papi, peraltro l’unica che osa mettersi in posa con Francesca Pascale, l’ultima conquista di lui.

Bernardi, quindi in Costa Smeralda con le foto non si fanno più gli affari di una volta?

«Esatto. Se non fosse per i Berlusconi, non guadagneremmo nemmeno la pagnotta».

Il Cavaliere quante volte si è visto?

«Diverse. Ma la settimana scorsa a rubare la scena è stata la Lario».

Era ospite a Villa Certosa?

«No, non credo possa nemmeno entrare, dopo il divorzio suppongo che l’ingresso le sia interdetto. Veronica, semplicemente, si avvicinava alla banchina e recuperava le figlie, Barbara ed Eleonora, e i nipotini».

Difficile immaginare che lo facesse a nuoto.

«La Lario ha soggiornato a bordo di un sobrio dodici metri».

Avete pedinato il gruppetto?

«È il nostro lavoro».

La foto dell’estate qual è?

«Qui in Costa direi Berlusconi e la Pascale al mare insieme. Ma tutti i politici, ormai, fanno più gossip rispetto ai personaggi dello spettacolo».

La presidente Laura Boldrini in topless?

«Non è detto che una foto così venga pubblicata».

Esiste la censura pure nelle paparazzate?

«Certo, ci sono gli intoccabili».

Berlusconi nudo in barca non sarebbe vendibile?

«No».

Il tombeur de femme col tricolore davvero non farebbe aumentare le copie dei settimanali nemmeno in costume adamitico?

«In tempo di larghe intese probabilmente no. Ma in generale i veri potenti possono vantare una forma di protezione: decine di scatti fatti negli anni a Gianni Agnelli nudo, sono stati bloccati. Non solo: le foto di Berlusconi a Villa Certosa, con uno stuolo di donne, non è che sono venute fuori casualmente, c’era anche la volontà di colpire politicamente il Cavaliere. Dipende dai tempi, insomma».

Voi paparazzi a chi state dando la caccia?

«Belén Rodriguez va sempre, così come Alessia Marcuzzi, meglio se la beccassimo col nuovo fidanzato. Un’altra nel mirino è Michelle Hunzinker incinta».

Valeria Marini?

«Quest’anno a Porto Cervo non si è mai vista. Di solito andava e veniva almeno otto volte. La Marini è tornata a far notizia solo perché si è sposata e ora pure lei si avvia a diventare mamma».

Alla fine state rimpiangendo l’era smeraldina di Lele Mora… 

«C’è stato un momento, nei primi del Duemila, in cui Mora era davvero il guru dello star system italiano. Ma girava diversamente anche per gli sponsor».

Cioè?

«Le grandi case automobilistiche, o le griffe della moda, si facevano pubblicità finanziando i party dei famosi, o gli eventi sportivi creati su misura per loro. I vip venivano in Sardegna con famiglia e amici: ce n’era per tutti».

Il web e la tecnologia quanto hanno trasformato il valore delle paparazzate?

«Moltissimo. Il grosso del business si è perso così, con l’avvento della Rete. Oggi, una qualsiasi persona che si trova al posto giusto al momento giusto, può fare uno scatto gossiparo. Basti pensare che quando Belén ebbe l’incidente con il suo fidanzato, in ambulanza venne fotografata da un barelliere. E noi paparazzi, che pure eravamo lì, rimanemmo a bocca asciutta».

Per arrivare al sodo: quando vi pagherebbero una foto della Marcuzzi col nuovo uomo?

«Se prima il valore era cento, faccio per dire, adesso non ci danno più del 30-40 per cento».

In Costa Smeralda imperversano i russi, ma nessuno se li fila. Nemmeno Roman Abramovich vi fa guadagnare qualcosa?

«A parte che ha cinque o sei yacht, quindi è impossibile sapere in quale barca stia realmente. Ma con personaggi così, le case editrici non rischiano più una denuncia. L’anno scorso, in una festa a Porto Cervo, amoreggiavano la figlia di Abramovich, Anna, e il figlio di George Best. Ma neppure la stampa inglese comprò quelle immagine che pure io feci».

Il baby royal a passeggio con mamma e papà quanto può valere?

«Non saprei, ma a livello internazionale è la foto dell’anno».

La vostra categoria come ha deciso di tutelarsi davanti alla crisi?

«Stiamo pensando di chiedere che ogni foto gossipara, venduta e comprata regolarmente, venga tassata dallo Stato, visto che la Rete ha falciato i nostri guadagni né sono previste forme di copyright. Oggi per rilanciare una paparazzata qualsiasi, anche sul proprio profilo Facebook, basta dire da quale sito è stata recuperata. Per il resto non si paga un centesimo».

Twitter vi ruba meno mercato?

«Al contrario: i vip, ormai, si fanno le foto da soli e con quelle cinguettano. Per noi è davvero finita: non credo che il nostro mestiere si possa riprendere più».

Alessandra Carta

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