Balenottera spiaggiata a Platamona, ‘funerali’ nel fine settimana

Il funerale più lungo della storia sta per finire. Mercoledì 10 gennaio il Comune di Sorso assegnerà a una ditta specializzata l’incarico di rimuovere dall’arenile di Platamona la carcassa della balena spiaggiata – 17 metri di lunghezza, ora spezzati in due tronconi, e 7 tonnellate di peso – da quasi due mesi e intrappolata nelle reti della burocrazia: condizioni meteo permettendo, già nel prossimo fine settimana inizieranno le operazioni di rimozione e smaltimento dei resti del cetaceo. Operazioni che in base a un accordo siglato questo pomeriggio tra il sindaco di Sorso, Giuseppe Morghen, e il direttore del Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Sassari, saranno condotte proprio dagli esperti dell’ateneo sassarese. Già questa mattina i tecnici del Dipartimento hanno fatto per la prima volta un sopralluogo sulla spiaggia per verificare lo stato della carcassa e individuare la tecnica migliore per liberare la battigia dai resti del cetaceo.

Un altro sopralluogo è previsto per domani, presenti il sindaco e l’assessore all’Ambiente, Agostino Delogu. Dalla ricognizione svolta in mattinata è venuto fuori che buona parte dello scheletro della balena è stato portato via dalle mareggiate di questi ultimi giorni, e quel che rimane è per lo più insabbiato. Una condizione che complica le operazioni di rimozione e smaltimento, e che costringerà la ditta che sarà individuata dal Comune per lo smaltimento ad aprire un vero e proprio cantiere sulla battigia del “Sesto pettine” di Platamona. “Siamo soddisfatti per aver trovato facilmente un accordo di collaborazione con l’Università – spiega il sindaco al termine dell’incontro nei locali del Dipartimento di Veterinaria, a Sassari – Ora saranno gli esperti di Veterinaria a coordinare le operazioni di rimozione della carcassa e a verificare la possibilità di ricostruire lo scheletro, in modo che possa essere conservato ed esposto”. Restano alcuni nodi da sciogliere: dal finanziamento dell’operazione, che dovrà anticipare dal Comune (salvo poi rendicontare alla Regione), alla ricomposizione, gestione ed esposizione dei resti dello scheletro, che fanno gola a diversi enti.

 

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