Tutelare la salute di pazienti e cittadini che frequentano le strutture ospedaliere e assicurare il decoro di ospedali, uffici e aree esterne. Sono gli obiettivi della campagna contro il fumo dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, che ha deciso di incrementare i controlli sul rispetto dei divieti di legge e di sensibilizzare la propria utenza sui danni del fumo e sull’importanza per la salute della scelta di smettere di fumare. “Dobbiamo tutelare la salute dei nostri pazienti”, spiega la direzione generale dell’Azienda. Il piano è stato affidato all’ambulatorio del fumo della clinica di Pneumologia, nel viale San Pietro, diretta dal professor Pietro Pirina. L’ambulatorio di disassuefazione da fumo ogni mese svolge un corso di tre sedute, con successivi controlli mensili. Dal 2006 a oggi circa cento utenti all’anno partecipano agli incontri.
“Tanti smettono di fumare e notano subito la differenza”, dice Francesca Polo, il referente medico dell’ambulatorio. I pazienti sono sottoposti a visita pneumologica, esame spirometrico e questionari sulla dipendenza sulla motivazione a smettere di fumare. Poi l’utente viene inserito nelle sedute di terapia di gruppo durante le quali riceve, oltre alle indicazioni e ai consigli per smettere di fumare, indicazioni su stile di vita e alimentazione adeguati. Il percorso si completa con il ricorso a farmaci o sostituti della nicotina, come compresse, cerotti e inalatori, per ridurre il desiderio di fumare e contrastare il senso di astinenza. In Sardegna fumano più gli uomini delle donne, ma il divario si riduce. Allarmare, però, è un altro dato: nell’Isola fuma il 22% dei quindicenni, contro il 13,7% a livello nazionale, motivo per cui l’ambulatorio sassarese cerca alleanza nelle scuole cittadine. Intanto il centro dell’Aou collabora a uno studio dell’Istituto Negri di Milano sull’efficacia della sigaretta elettronica come ausilio per smettere di fumare: presto saranno inviati al centro milanese cento questionari redatti dagli utenti dell’ambulatorio.
