Allevatori uccisi, Procura Oristano: “Omicidio da muretto a secco”

“Un classico omicidio da ‘muretto a secco'”. Così il procuratore della Repubblica di Oristano, Ezio Basso, inquadra il duplice delitto avvenuto all’alba nel comune di Fordongianus, sulla provinciale 33. Le vittime, i fratelli Pier Paolo e Michelino Piras, di 62 e 49 anni, sono state sorprese da uno o più killer davanti all’azienda di famiglia. Michelino è stato freddato a colpi di fucile appena sceso dal suo pick up ed è morto vicino al pilastro del cancello di ingresso, Pier Paolo invece è stato raggiunto dalla fucilate quando era ancora seduto in auto, sul lato passeggeri. L’allarme è stato dato intorno alle 7 con due telefonate al 112. Al lavoro gli specialisti del Ris per capire quanto persone hanno sparato, il tipo di arma usata e le modalità. Elementi utili alle indagini arriveranno poi dall’esito delle autopsie ma anche delle telecamere installate intorno all’azienda, come ha precisato lo stesso procuratore.

Oggi è giorno di caccia e questo complica l’attività investigativa sia per la presenza di molte persone, che andranno tutte controllate, sia per la facilità degli assassini di mimetizzarsi tra le doppiette. Al momento la pista seguita porta al mondo delle campagne. I due allevatori, proprietari di un gregge di 300 pecore, vengono descritti come persone tranquille, in passato qualche guaio con la giustizia, ma non di grave entità. Nessuno dei due era sposato, Michelino aveva una fidanzata.

Nell’azienda dei Piras c’era un impianto di videosorveglianza, ma non è ancora chiaro se oggi fosse in funzione o meno, quando i due fratelli sono arrivati al lavoro. Gli inquirenti hanno comunque acquisito tutte le registrazioni trovate. La strada dove è avvenuto il duplice omicidio è rimasta chiusa a lungo, per mantenere intatta la scena del delitto.

Il duplice omicidio ha destato grande commozione e sorpresa a Fordongianus, un paese con poco più di 900 abitanti e una economia fondata sulle attività agropastorali, ma anche sul turismo, grazie alla presenza di alcune sorgenti termali sfruttate già duemila anni fa durante la dominazione romana. Assieme ai rilievi sono scattati anche gli accertamenti sul passato delle vittime e sulle loro frequentazioni. Resta poi da capire se la condanna a morte riguardasse entrambi i fratelli o uno solo di loro.

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