Non è ancora arrivata la convocazione per l’incontro del 21 ottobre a Roma al ministero dello Sviluppo economico: sale la tensione tra i lavoratori e i sindacati dell’Alcoa di Portovesme. “A oggi non c’è alcuna convocazione ufficiale – spiega Roberto Forresu, segretario della Fiom del Sulcis Iglesiente – e questo fatto preoccupa non poco perché il tempo continua a passare e le soluzioni non si vedono”. Cgil, Cisl e Uil aspettano la fissazione della data per poi chiedere l’autorizzazione per la manifestazione che, lo stesso giorno, vorrebbero tenere a Roma con trecento persone.
Il vertice, avvertono, non dovrà essere interlocutorio: “Ci attendiamo risposte chiare sul complesso della vertenza e sulle prospettive di riavvio della produzione”, sottolinea Forresu. In ballo ci sono gli investimenti per le infrastrutture e le bonifiche e tutti gli interventi già programmati con il Piano Sulcis, ma a pesare sulla trattativa c’è anche la situazione di incertezza per gli operai cassintegrati legata alla scarsità di risorse per gli ammortizzatori sociali. L’obiettivo del prossimo confronto al Mise è quello di capire le reali intenzioni dei potenziali acquirenti di Alcoa, su tutti gli svizzeri della Klesh. “Al punto in cui siamo – precisa il segretario della Fiom – il Governo deve svolgere un ruolo importante: da semplice spettatore ma deve diventare giocatore attivo”.