Abbanoa, fuga da Torre delle Stelle. E la Procura di Cagliari apre un’inchiesta

Tar, Consiglio di Stato e comune di Maracalagonis ordinano ad Abbanoa di prendere in carico la rete dell’acqua di Torre delle Stelle. Ma la società in house della Regione non dà seguito a sentenze e ordinanze. Nonostante “il pericolo per la salute sia da ritenersi sufficientemente provato alla luce dei rilievi presentati” scrivono i giudici di Piazza del Carmine nella sentenza del 4 maggio 2016. E intanto la Procura apre un fascicolo sulla vicenda.

Il primo atto della ‘guerra’ di Torre delle Stelle risale al 29 aprile del 2015, quando, con un’ordinanza contingibile e urgente,  il sindaco di Maracalagonis Mario Fadda intima ad Abbanoa di subentrare al condominio del villaggio nella gestione della rete idrica. Come confermerà di lì a poco il Tar, chiamato in causa nel frattempo da Abbanoa, quello del sindaco Fadda è un atto legittimo.“È compito di Abbanoa gestire le reti idriche della località costiera”, scrivono i giudici di Piazza del Carmine. Anche “per evitare pericoli per la salute pubblica, connessi alla attuale assenza di controllo sulla potabilità dell’acqua immessa in rete”, aggiungono, recependo in toto le ragioni del primo cittadino.

Dal Tar al Consiglio di Stato il passo è breve. E il risultato sempre lo stesso. La novità è che i giudici romani rimandano Abbanoa al Tar Sardegna per una sentenza di merito sulla vicenda, che il 4 maggio di quest’anno confermerà quanto stabilito nel luglio 2015: dev’essere Abbanoa a gestire le reti di Torre delle Stelle. La sentenza, inoltre, non manca di evidenziare “il rilevantissimo ritardo accumulato dal gestore del servizio idrico”, Si tratta di un passaggio cruciale, perché fuga ogni dubbio sul fatto che già da tempo Abbanoa avrebbe dovuto dar corso alla decisione della giustizia amministrativa.

Partita chiusa? Manco per sogno: la società guidata da Alessandro Ramazzotti e Sandro Murtas decide di ritornare al Consiglio di Stato, dove si vede rigettare la richiesta di sospensione della sentenza del Tar. A conti fatti, dunque, oltre un anno di ricorsi e richieste di sospensiva mai accolte, un’ordinanza contingibile e urgente (quella del sindaco di Maracalagonis) ancora perfettamente in piedi e una sentenza del Tar efficace nella teoria ma non nella pratica. Almeno sinora. Anche perché la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta in seguito alle segnalazioni del sindaco Fadda e della Nuova associazione Torre delle Stelle.

Ma perché Abbanoa rifiuta di gestire il servizio idrico a Torre delle Stelle? Le ragioni della Spa sono due. La prima riguarda lo stato delle reti. “Prima della gestione bisogna intervenire sulle infrastrutture”, dice Abbanoa. Inoltre, la società sostiene che debba essere l’Ente di governo dell’ambito (Egas) a trasferire in capo ad Abbanoa le reti. “Ma la delibera non è mai stata prodotta”, ricorda Abbanoa nella nota inviata il 19 luglio al sindaco di Maracalagonis e all’Egas. Al di là del fatto che questa tesi sia stata cassata dal Tar, il riferimento di Abbanoa al mancato affidamento delle reti da parte di Egas conduce a una domanda: perché mai, infatti, l’Egas ‘nega’ una semplice delibera che consentirebbe (secondo Abbanoa) di porre fine a un’annosa (e poco edificante) vicenda? In fin dei conti, sia Egas che Abbanoa non sono due appendici della Regione?

Difficile dare una risposta, di certo c’è che il 1 dicembre del 2015 il direttore generale dell’Egas Paolo Porcu affermava, stigmatizzando il comportamento di Abbanoa,  che “non è pensabile che dopo il tempo trascorso dalla precedente riunione, la situazione appaia immutata e il gestore in questo periodo non abbia segnalato le criticità riscontrate al fine di accelerare l’iter”. E imponeva ad Abbanoa di farsi carico della rete di Torre delle Stelle dal 1 gennaio 2016.  Da allora l’Egas non si è più fatta viva. E delle delibera di affidamento non c’è traccia.

 

Piero Loi

@piero_loi

 

 

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share