Abbanoa, al via la riorganizzazione: jobs act aziendale e master plan energetico

La ristrutturazione di Abbanoa, la più grande azienda della Sardegna con oltre 1.400 dipendenti e una delle grandi aziende energivore dell’Isola con circa 250 Gwh all’anno, passa anche da una sorta di jobs act aziendale e da un master plan energetico. Lo ha spiegato, durante una conferenza stampa, il direttore del gestore idrico sardo, Sandro Murtas. “Il 45% dei costi di produzione – ha aggiunto l’amministratore unico Alessandro Ramazzotti – cioè circa 100 milioni riguardano l’energia elettrica ed il personale”.

“Puntiamo sull’infrastrutturazione e su investimenti in energia per rendere efficienti e intelligenti le apparecchiature elettriche ereditate dalle vecchie gestioni – ha osservato -. Abbiamo 2.300 punti presa e il 20% impianti generano il 50% dei costi”. Il differenziale rispetto al costo medio dell’energia nel settore è valutato in 16 euro a Mwh, secondo l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico. Tra i significativi costi di gestione rientrano quelli di potabilizzazione sull’85% dell’acqua distribuita verso un territorio di 24 mila kmq (il dato medio in Italia è di 1.441 kmq) con una densità abitativa di 68 abitanti per kmq, 360 impianti di depurazione, 40 potabilizzatori e 13mila km di rete. Altra voce importante riguarda il costo del lavoro: “stiamo approntando un jobs act di Abbanoa, per accompagnare alla pensione circa 100 professionalità mature nel biennio e – ha aggiunto – aprirci alle forme di occupazione flessibile inserendo nell’organico figure con un’istruzione medio-alta e che si occupano di innovazione”. Nel frattempo il gestore si sta riorganizzando. “Sulla depurazione e gli scarichi entro la fine dell’anno pensiamo che possa esserci l’uscita dalla procedura di infrazione – ha sottolineato l’amministratore Ramazzotti -. Abbiamo rinnovato il dialogo con i Comuni e possiamo efficientare il servizio aumentando la base di incasso”. Il costo di un metro cubo di acqua in Sardegna è pari a circa 1,7 euro, mentre la media italiana si attesta sull’1,8 euro, mentre in Europa si sale sino a 3 euro”.

 

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