A Sassari riemergono affreschi sconosciuti dal restauro dell’altare

I restauri portano sempre sorprese, a volte basta un piccolo colpo di fortuna per trasformare un lavoro apparentemente di routine in qualcosa di inaspettato. Come nel caso della cappella dell’arciconfraternita dei servi di Maria nella chiesa di Sant’Antonio a Sassari dove, nel corso dei lavori di riparazione di un altare ligneo del Settecento, sono emersi degli affreschi sino ad ora sconosciuti. La scoperta è avvenuta quasi per caso qualche mese fa, per via di una imprevista caduta di intonaco dalle pareti della cappella che ha svelato una serie di immagini da ricondurre alle storie della Vergine: un’annunciazione, una Immacolata Concezione e una scena d’interno, verosimilmente si tratta della nascita della Madonna.

I dipinti, nascosti da quattro strati di tinta e da uno spesso strato di intonaco antico a malta, sono stati accuratamente restaurati dai tecnici della Soprintendenza di Sassari e coprono una estensione che va dalla parete di fondo sino alla volta a crociera. Dai saggi eseguiti nei giorni scorsi è emersa anche la presenza di ulteriori pitture sulle pareti laterali della cappella che, sulla base degli studi, doveva corrispondere in passato al presbiterio di una chiesa a sé, in seguito tramutato in un braccio del transetto dell’attuale chiesa di Sant’Antonio. I dipinti sono databili alla fine del XVI secolo – inizi del XVII, probabilmente agli anni in cui l’arciconfraternita, tradizionalmente devota alla Vergine, si trasferì da Santa Maria di Valverde – attuale San Francesco – a Sant’Antonio. I lavori di ampliamento della chiesa, poi, ne determinarono un cambio di orientamento con la dislocazione del presbiterio e la perdita di importanza e centralità della cappella, che fu perciò intonacata. Da allora la decorazione è rimasta nascosta sino alla sua riscoperta in questi mesi.

Fra. Be.  

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