A Sassari discarica abusiva e rifiuti bruciati, blitz dei Noe: 13 sotto accusa

Al gruppo di tredici persone è stata contestata l’associazione a delinquere a vario titolo finalizzata alla combustione illecita di rifiuti, gestione di una discarica abusiva e anche ricettazione. A Sassari, da questa mattina, è in corso il blitz dei carabinieri del Noe, Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri, che sta sta eseguendo 13 provvedimenti restrittivi emessi dal gip presso il Tribunale cittadino. Si tratta, secondo le accuse, di un vero gruppo organizzato con una gerarchia ben definita.
I dettagli dell’operazione, alla quale ha partecipato il Noe di Cagliari, e i militari del comando provinciale carabinieri di Sassari e dello squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna, saranno forniti nel corso di una apposita conferenza stampa.

Le indagini, il fumo irrespirabile. Delle 13 persone arrestate questa mattina dal Noe di Sassari, cinque sono nel carcere di Bancali e otto ai domiciliari. Accogliendo le richieste del sostituto procuratore, Mario Leo, che ha coordinato le indagini, il gip ha emesso le ordinanze di custodia cautelare al termine di una articolata attività investigativa scaturita dalle numerose segnalazioni per il fumo proveniente dal campo nomadi di Piandanna, nella periferia di Sassari, che aveva reso insalubre l’aria nel vicino ospedale sassarese, in particolare nei reparti di Neonatologia e Terapia intensiva.

L’attività del gruppo. L’indagine condotta fra aprile e settembre ha permesso di individuare il gruppo. Ognuno aveva il suo ruolo, dall’innesco delle fiamme alla gestione delle operazioni, dall’occultamento delle tracce dei roghi alla vedetta per avvisare dell’arrivo delle forze dell’ordine. L’attività investigativa ha permesso di accertare che gli indagati avessero depositato abusivamente all’interno del campo ingenti quantitativi di rifiuti – carta, cartone, cavi di gomma e plastica, indumenti e mobili usati – che smaltivano col fuoco anche per estrarre il rame dai cavi elettrici rubati, provocando pericolo concreto per l’inquinamento del suolo e dell’aria. Almeno in sette circostanze si era reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Nel corso dell’inchiesta sono state effettuate oltre 80 acquisizioni video, dalle quali è stato possibile risalire ai responsabili dei reati contestati e ad addebitare loro almeno 95 roghi in 65 giorni. Sequestrata l’area da mille metri quadrati adibita a discarica, del valore di 10mila euro.

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