A Iglesias i malati fanno lo sciopero della dialisi contro i disservizi Asl

Avrebbero dovuto sottoporsi al trattamento di dialisi alle 14. Invece si sono rifiutati di fare la terapia per protestare contro i disservizi derivanti dai trasferimenti dei vari reparti dall’ospedale Santa Barbara al CTO di Iglesias. Una decina di malati cronici – con gravi insufficienze renali – hanno deciso di attuare l’estrema protesta questo pomeriggio, mettendo anche a repentaglio la propria vita, per rivendicare la necessaria attenzione.

Ecco le ragioni della protesta nell’intervista al segretario regionale dell’Aned Sardegna Annibale Zucca.

Maria Francesca Loi è una paziente dializzata che oggi ha rifiutato il trattamento per protesta. Arriva a Iglesias da Villamassargia, a giorni alterni, secondo quanto previsto dai medici.

Alla protesta erano presenti anche alcuni consiglieri comunali che hanno voluto stigmatizzare le scelte operate in ambito sanitario nel territorio. Gianmarco Eltrudis, capogruppo della lista civica Piazza Sella, parla apertamente di “enormi responsabilità tutte in capo al PD che deve farsene carico”. Per Alberto Cacciarru, capogruppo del PdCI, “È vergognoso che i pazienti debbano mettere a repentaglio la propria vita per rivendicare un assistenza sanitaria adeguata e sicura”. Dopo circa un ora i pazienti, sollecitati dai medici, hanno accettato di interrompere la protesta sottoponendosi alla terapia. Rimarcando il fatto, però, che “se non verranno trovate soluzioni in tempi brevi la protesta verrà attuata nuovamente”. Il Commissario straordinario della ASL 7 Antonio Onnis, sentito telefonicamente, invece cade letteralmente dalle nuvole in quanto non era a conoscenza della protesta. “Non sapevo che ci fossero dei problemi”, ammette. E aggiunge:” Per lunedì è già fissato un incontro con il responsabile della Dialisi di Carbonia Iglesias per fare il punto della situazione. Posso dire che ci stiamo attivando per reperire le risorse per il trasferimento anche del reparto Dialisi dal Santa Barbara al CTO. Abbiamo già individuato i locali che si prestano perfettamente alla logistica richiesta per questo tipo di assistenza. Ma occorrerà almeno un anno per averli nella disponibilità operativa”.

Carlo Martinelli

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