Nel 2020 le navi da crociera avevano previsto 4.800 scali nei porti italiani per movimentare quasi 13 milioni di passeggeri. Circa due terzi di questo mercato è già stato azzerato e non esistono grandi speranze di salvarne il resto. Di fronte a un’emergenza senza precedenti, Federagenti, che col suo presidente Gian Enzo Duci ha partecipato – insieme agli altri soggetti del settore – al confronto con la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha evidenziato due necessità.
Da un lato, definire e validare i protocolli sanitari per consentire il riavvio per gradi di questo mercato (già ripartito, ad esempio, in Germania dal 1 giugno con le prime crociere fluviali); dall’altro, supportare in via prioritaria i soggetti imprenditoriali medi e piccoli che – come le agenzie marittime specializzate – nei porti vivono solo di servizi al settore crocieristico e che, in alcuni casi, terminata nel novembre scorso la stagione 2019, non hanno prospettive di traffico (e reddito) fino alla stagione 2021.