La Corte d’appello di Sassari ha confermato la condanna a un anno di reclusione e al pagamento di 540mila euro come risarcimento danni per i tre ex dirigenti della Syndial Gian Antonio Saggese (responsabile delle bonifiche), Francesco Papate e Oscar Cappellazzo (responsabili del trattamento delle acque di falda), riconosciuti responsabili di disastro ambientale colposo e deturpamento delle bellezze naturali per i rifiuti industriali altamente inquinanti riversate dallo stabilimento di Porto Torres nelle acque del Golfo dell’Asinara.
La Corte presieduta dalla giudice Plinia Azzena, a latere Marina Capitta e Maria Grixoni, ha convalidato in toto la sentenza emessa nel luglio 2016 dal Tribunale di Sassari, accogliendo le richieste del procuratore generale Stefano Fiori e delle parti civili. Sentenza che assegna cospicui risarcimenti danni proprio alle parti civili: 200mila euro al ministero dell’Ambiente, 100mila euro alla Regione Sardegna, 100mila euro al Comune di Porto Torres, 50mila euro a testa a Giovanni e Alessandro Polese (titolari di un cantiere nautico della zona).
Risarcimento di 10mila euro a testa per danni morali sono stati assegnati alle associazioni Anpana, Lega per l’abolizione della caccia onlus, Comitato cittadino Tuteliamo il Golfo dell’Asinara e al Comitato d’azione protezione e sostenibilità ambientale per il nord ovest Sardegna. Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate entro 90 giorni.