Cagliari si stringe attorno ai Rom “Improprio chiamarli stranieri”

“Il razzismo e’ un fenomeno vergognoso e gravissimo nella nostra societa'”:  non usa mezzi termini Barbara Sabatini, cagliaritana che da anni lavora per la scolarizzazione dei bambini rom come volontaria o grazie a progetti di associazioni culturali. Ha visto bambini emarginati perché stranieri, ha conosciuto il razzismo più ignorante e becero anche nelle scuole elementari. E’ qui in mezzo a centinaia di persone che hanno raccolto l’invito dell’associazione Dosta: appena qualche settimana fa la comunità rom è stata vittima di un pesante atto di razzismo, quando un collettivo di giovani neofascisti ha simbolicamente sbarrato le porte di una scuola cagliaritana che nelle prossime settimane ospiterà i corsi di studio per stranieri adulti.

Il progetto, siglato con un accordo tra Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Cagliari, Caritas, associazione Cosas, Centro Territoriale Permanente per l’istruzione e la formazione in età adulta, prevede l’istituzione di corsi che consentiranno a rom adulti di consegure la licenza media, costo totale della convenzione ventimila euro messi a disposizione dall’Unione Europea.

Dei rom si parla molto ma si sa pochissimo” commenta Ratko Halilovic, conosciutissimo in città come Boban, in testa al corteo insieme ad alcuni dei suoi 11 figli: “vivo qui da 42 anni, mi sento e sono cagliaritano come voi: non chiediamo privilegi, solo diritti e rispetto”. Anche il Cagliari Social Forum supporta: “il razzismo è inacettabile nel mondo moderno, sottolinea Serafino Fenu, “gli uomini sono tutti uguali. I rom hanno dato un grande contributo culturale che alla civiltà occidentale, e non bisogna dimenticare le pesanti vicende storiche che hanno dovuto subire”.

Il corteo, partito da via Del Collegio, sede della Caritas cittadina, si è snodato per le vie del quartiere Marina. Sarebbe dovuto arrivare sotto il palazzo comunale di via Roma, è stato deviato per esigenze di ordine pubblico: un presidio della Destra ha provocatoriamente occupato piazza Matteotti. Tra gli striscioni del corteo c’e’ anche quello dell’Associazione Senegalesi a Cagliari, “Ugnione giornale razzista”, perché “parlano sempre male di noi stranieri” sottolinea Thiam Shief.

A ricordare le vicende storiche che hanno portato i rom in giro per l’Europa ci pensa Massimo Aresu, insegnante e studioso delle presenze gitane nell’isola: “la loro presenza è ormai strutturata nel territorio, è improprio che si continui a considerarli stranieri”. Ci sono anche le Lucido Sottile, popolarissime attrici e performer cagliaritane: “siamo qui principalmente come cittadine, da artiste scherziamo sempre sulle diversità ma qui si parla di istruzione, un diritto di tutti”.

Francesca Mulas

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