Il Comitato Possibile “Renzo Laconi” di Cagliari lancia un appello aperto alle forze politiche, alle associazioni, ai movimenti e ai comitati che “hanno a cuore l’avvio di un processo di costruzione di una lista unica di sinistra per le prossime elezioni nazionali”. Così in una nota diffusa ieri, al termine di una discussione interno che è una chiamata al confronto “senza attendere che siano esclusivamente i diversi eventi nazionali previsti a determinarlo. Un confronto – è scritto ancora – senza padroni di casa e per un manifesto” che eviti “primogeniture e leadership” e si concretizzi invece come “uno sforzo di elaborazione e sintesi collettiva”.
L’appello è una lunga lettera nella quale il Comitato Possibile di Cagliari premette: “Di fronte a politiche che aumentano le diseguaglianze e scoraggiano la partecipazione, a scelte che minacciano la rappresentanza non abbiamo tempo da perdere. Occorre attivarsi, al più presto, per dare speranza a chi oggi non ha più speranza e dignità a chi sente di averla perduta”.
Quindi ecco il percorso proposto per “costruire e far conoscere ai cittadini un progetto politico che restituisca centralità ai principi costituzionali a noi più cari”. Tra i temi proposti per la costruzione di una convergenza, ecco “il diritto al lavoro, il diritto a una remunerazione equa o a un reddito di dignità, il diritto alla salute e alla casa“. Ancora: “Priorità all’ambiente, al patrimonio culturale, a scuola, università e ricerca“. È necessario “contrastare con efficacia – si legge ancora – corruzione, evasione ed elusione fiscale” promuovendo “equità e progressività fiscale”, in modo da “affrontare con coraggio e chiarezza il tema dell’accoglienza“. Bisogna “restituire alla parola sinistra non un semplice spazio, ma significato e valori”.
Dal Renzo Laconi chiariscono: “Per questo progetto dovremo unirci. Ma non costruiamolo dall’alto. Non sia una semplice sommatoria di sigle o volti. Non attendiamo che siano solo i diversi eventi nazionali a determinarlo, ma procediamo dal basso coinvolgendo tutti per scrivere insieme un Manifesto per il Paese. Attiviamo anche qui, a livello locale, dei momenti di confronto. Con generosità e lucidità, coerenza e apertura. Senza preclusioni, senza diktat, ma con scelte precise e condivise. Con tutti coloro che vorranno esserci. Forti della nostra identità, consapevoli dei bisogni dei cittadini sardi e della Sardegna”.
