L’assessore Cherchi replica alla Murgia: “Non ero sbronzo. Avevo bevuto un tisana”

Con un lunga lettera a Michela Murgia, l’assessore regionale Oscar Cherchi nega di essere stato ubriaco, l’altra sera, in un caffè di Cagliari. Precisa di aver bevuto una tisana. Quanto agli amici – che alla scrittrice sono apparsi “gonfi di grappa” – Cherchi chiarisce che erano sette e non dodici, ma non precisa cosa avessero bevuto.
E’ risentito l’assessore. Tiene a far sapere che si trovava nel locale a tarda notte perché per il resto della giornata è impegnato a risolvere i problemi agricoli dell’Isola. E invita la scrittrice a chiedergli scusa.

Ma ecco il testo della missiva:
Signora Murgia, ero molto indeciso se risponderle o no, perché non avrei voluto concedere alle sue parole, oltremodo offensive, una visibilità immeritata. Devo anche dire che queste sue affermazioni da un lato mi hanno deluso, ma dall’altro mi hanno quasi sollevato. Deluso perché davvero credevo che lei fosse una persona ammodo, prudente, spiritosa, intelligente, riflessiva e saggia.

Alcune di queste qualità gliele riconosco ancora, altre no. Scelga lei quali. D’altro canto mi sono invece sentito sollevato, perché prima di questo suo attacco la consideravo un avversario (noti bene, avversario, non nemico) politico temibile. Ora non più, perché non credo che siano in molti a condividere il suo modo di demonizzare gli avversari (che immagino lei consideri nemici, visto il livore delle sue affermazioni rivolte ad un intero gruppo politico).

L’episodio è raccontato molto bene, lei è una scrittrice di chiara fama e non ci sono dubbi circa la sua abilità narrativa, peccato che il suo racconto non corrisponda al vero, o almeno, non del tutto. Certe sue considerazioni personali sembrano aggiunte solo per rendere la narrazione più appassionante, anche perché senza quelle non avrebbe certamente suscitato l’interesse di nessuno.

Confermo solo la battuta ‘Noi facciamo il tifo per lei’ pronunciata da una delle persone che era con me, la quale forse si aspettava una sua risposta arguta che avrebbe chiuso l’episodio come capita fra persone civili. Magari con una stretta di mano in vista della competizione elettorale che ci aspetta, ognuno in difesa del proprio ideale non necessariamente condiviso dall’avversario (avversario, non nemico), quindi dura, aspra, ma corretta.

Oltretutto, se lei avesse dimostrato immediatamente di non gradire neppure un’innocente frase come quella, sono sicuro che le sarebbero arrivate le immediate scuse. E sarebbe rimasta dalla parte della ragione. Invece ha scelto di passare dalla parte del torto con un attacco violento nei miei confronti, oltretutto entrando prepotentemente nella vita privata non solo mia, ma anche delle persone che erano con me fra le quali neppure una, e ripeto, neppure una, era ‘alterata dall’alcol’ come lei calunniosamente afferma.

Io per esempio, come lei avrà notato, visto che ha ‘fotografato’ la scena, bevevo un’innocente tisana. Quindi di quella sera posso solo rimproverarmi di avere, per una volta, infranto la regola che mi sono imposto da tempo: quella di consumare, come suggerisco sempre a tutti, solo prodotti sardi. Oltretutto eravamo in sette e non dodici: che sia il primo caso in cui a veder quasi doppio non sia chi (secondo lei) beve, ma chi osserva? Qualcuno mi ha suggerito di sporgere querela ma non lo farò.

Le voglio invece offrire l’opportunità di scusarsi. Se lo farà, vuol dire che avevo ragione di riconoscerle almeno qualcuna di quelle qualità che le dichiaravo in apertura. Se non lo farà avrà perso l’occasione di rendersi conto di persona che io non sono, come non lo sono neppure gli altri che erano con me, la personaccia che ha descritto nel suo post su facebook. Scelga lei liberamente, e si prenda il tempo che vuole per pensarci. A proposito di tempo, mi scuso per averle risposto solo ora, ma ho potuto farlo solo nella mezz’ora di pausa pranzo. Il resto della giornata lo passo impegnandomi, al massimo delle mie possibilità, nel tentativo di contribuire a risolvere i problemi dell’agricoltura sarda. Come lei ha potuto notare, riesco a scambiare due chiacchiere con gli amici solo a tardissima sera. Cordiali saluti, Oscar Cherchi.

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