Un post di fuoco pubblicato sulla propria pagina Facebook dal sindaco del Movimento 5 Stelle di Porto Torres, Sean Christian Wheeler, ha scatenato l’immediata e ferma reazione dell’Assostampa sarda e dell’Ordine regionale dei giornalisti. Wheeler ha attaccato La Nuova Sardegna, che nell’edizione in edicola oggi parlava di giallo riguardo all’approvazione del bilancio di previsione del Comune. Il sindaco ha definito il quotidiano “giornale del partito pluri-indagato Pd”, sostenendo di stare sulle scatole alla redazione di Predda Niedda “perché non siamo corrotti, corruttibili e neanche mafiosi”.
Parole pesantissime, che hanno suscitato la secca replica di Ordine e sindacato dei giornalisti. “In questo Paese la libertà di stampa è ancora un bene comune e le regole del vivere civile per il momento hanno un valore” scrivono i vertici giornalistici regionali. “Ordine e sindacato – aggiungono – saranno accanto ai colleghi della Nuova in tutte le iniziative pubbliche e penali che vorranno intraprendere per tutelarsi da un attacco sgangherato e inquietante, istruttivo sul conto di chi lo sferra e sulla sua cultura politica”.
“Sconforta davvero leggere dichiarazioni come quelle del sindaco di Porto Torres con giudizi volgari su operatori dell’informazione, solo perché hanno dato una notizia di interesse pubblico”. Solidarietà al quotidiano sassarese arriva anche dal senatore del Pd Silvio Lai, che prosegue: “Il sindaco di Porto Torres dovrebbe rammentare che rappresenta tutti i cittadini di Porto Torres, che svolge una funzione istituzionale e non più di sola rappresentanza dei militanti del suo partito. La funzione pubblica dell’informazione, nazionale e locale, ha un valore riconosciuto anche dalla Costituzione e il rispetto per quell’importante compito è dovuto da tutti i cittadini e in particolare da chi svolge alte funzioni di rappresentanza istituzionale, come un sindaco, anche quando le notizie pubblicate non piacciono o contengono errori. Le notizie date dalla Nuova sono peraltro corrette e ai giornalisti del quotidiano del Nord Sardegna vanno le nostre scuse, come comunità politica e come cittadini, e la nostra solidarietà e vicinanza per le offese preconcette e ingiustificate”.