Giorgia Meloni contro ‘Vota per me’: “E il rispetto per i bimbi?”. Vassallo: “Se si fosse informata…”

Una delle fotografie scattate da Gianluca Vassallo per il progetto di guerrilla art ‘Vota per me’ finisce nel mirino della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che in un post pubblicato questa mattina su Facebook tira in ballo il rispetto per i minori e si chiede dove siano “le ong che difendono i diritti dei bambini”. Peccato che, come detto, si tratti di una delle immagini raccolte da Vassallo per il suo progetto e “con il consenso delle persone coinvolte”. Un particolare che si poteva dedurre facilmente da quel che c’è scritto a corredo delle istantanee. Rimane oscuro il motivo per cui, secondo Giorgia Meloni, il volto del bambino andasse oscurato, prassi legata alla tutela del minore coinvolto in fatti ‘negativi’, a partire dalla cronaca nera. E non è certamente questo il caso. Ciò nonostante, la politica parte lancia in resta: “A Cagliari hanno affisso abusivamente questi manifesti vicino a quelli di Fratelli d’Italia – scrive – Una coppia di immigrati con un bimbo in braccio. Noi abbiamo oscurato il suo volto per rispettarlo ma loro no. Immaginate cosa sarebbe successo se lo avessimo fatto noi. Dove sono le ong che  difendono i diritti dei bambini?”.

Nel commentare il fatto, che tra ieri e oggi ha avuto una grande eco anche sulla stampa nazionale con articoli su Repubblica, La Stampa, Il Corriere, Ansa e ha visto tantissime adesioni in tutto il Paese, Giorgia Meloni ha pubblicato una delle dieci immagini di ‘Vota per me’ dove si vede un pakistano, Rahaman, ritratto insieme alla  moglie e un bimbo piccolo sollevando dubbi, come detto, sull’opportunità di ritrarre un minore.

Gianluca Vassallo risponde così alla polemica sollevata dalla leader di Fratelli d’Italia: “La Meloni dovrebbe leggere le storie su quei manifesti, guardare negli occhi quei volti, dovrebbe fare quello che si fa di fronte ai messaggi: domandarsi perché, anziché indagare il come, e rispondersi senza anteporre il consenso al senso. L’intenzione unica di questa operazione è integrare i punti di vista: in queste ore la politica urla che sono brutti, sporchi, cattivi e pericolosi e noi interveniamo portando storie di integrazione potenti, vive, reali, non photoshoppate. Non è un’azione contro la sua forza politica, bensì un’opportunità per chiunque, me e lei inclusi, tra coloro che non agiscono in malafede, di interrogarsi sul tema considerandone la complessità meravigliosa che porta con sé. In ultimo – conclude Vassallo –  anche se non meno importante, tutto è stato fatto con il consenso dei rappresentati, la scelta di tenere la famiglia unita è stata di Rahaman, il suo modo, pieno di dignità, per dire ‘ce l’ho fatta'”.

Francesca Mulas

 

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