Fondi Ue, Pigliaru: “Stiamo lavorando per ridurre le inefficienze”

Ogni euro di risorse perso è un fatto grave e dobbiamo fare in modo che questo avvenga sempre più in misura ridotta che nel passato. Stiamo lavorando sul Por 2014-2020 per ridurre le inefficienze, cercando soluzioni amministrativo-organizzative e puntando sull’aumento della qualità istituzionale per la concentrazione e integrazione dei fondi (si passa da un centinaio di linee di azione a circa una trentina) e sulla verifica delle politiche poste in essere”. Così il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, all’adunanza della sezione riunita della Corte dei Conti sulla spesa dei fondi comunitari del ciclo di programmazione 2000-2006.

“La fonte principale di questi tagli deriva dal disallineamento tra la direttiva comunitaria sugli appalti e la normativa nazionale di allora, che è stata superata nel 2006 e da una puntuale analisi delle stesse autorità di audit regionali – ha spiegato il governatore – l’esperienza passata insegna qualcosa, come la necessità di accelerare la spendita delle risorse. Un numero significativo di ritardi anche sul Por 2007-2013 riguarda la natura amministrativa e organizzativa che deriva anche da nostre inefficienze, per le quali sono state ricercate soluzioni amministrative organizzative, attraverso un modello che stabilisca le diverse funzioni e il raccordo tra i servizi coinvolti e la commissione europea”.

Pigliaru ha poi annunciato l’ulteriore “rafforzamento” di queste soluzioni ricordando la recente istituzione di una cabina di regia della programmazione unitaria e una proposta di legge già all’attenzione del Consiglio “per rendere sistematica la valutazione delle politiche”.

L’analisi della Corte dei conti. Più luci che ombre per la spesa dei fondi europei 2000-2006 in Sardegna. Lo rileva la Corte dei Conti nell’adunanza pubblica che ha fatto il punto sul ciclo di programmazione delle risorse Ue nell’Isola. Complessivamente sono state rendicontate spese per 1,97 miliardi di euro, pari all’88,8%, su un monte totale di finanziamento di oltre 2,09 miliardi (4,180 mld se si sommano i 2,09 di cofinanziamento statale e regionale) ma la Regione ha dovuto restituire quasi 112 milioni del Por 2000-2006.

Elevate le spese “irregolari“, sfiorano infatti i 116 milioni con 220 casi accertati su un totale di 31.000 progetti, mentre quelli oggetto di rinuncia da parte dei beneficiari e quelli revocati dalle autorità Por ammontano a 1.560. Nel frattempo la Regione ha praticamente recuperato tutte i contributi irregolari tranne una minima quota del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), oltre 2,8 milioni.

I giudici contabili, riferendosi sempre al periodo 2000-2006, i giudici hanno anche evidenziato un problema di governance interno all’amministrazione regionale. “Sopravvivono – scrive la Corte dei Conti – alcune perplessità in ordine alla possibilità di risalire compiutamente dalle scritture di bilancio regionale (a preventivo e a consuntivo) agli effetti finanziari determinati dalle operazioni contabili definitive del Por”. In altre parole, mancherebbe la valutazione degli effetti positivi o negativi delle politiche messi in atto attraverso le risorse comunitarie. Altra criticità, la “mancata esclusione dal patto di stabilità degli interventi finanziati con fondi comunitari”.

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