Testo unificato sulla lingua sarda, verso l’approvazione in Consiglio

Il Consiglio regionale imprime una forte accelerata ai lavori e approva tutti i 40 articoli del testo unificato “Disciplina della politica linguistica regionale”. Domani mattina, a partire dalle 10, dichiarazioni di voto e varo finale della legge. L’Aula ha bocciato l’articolo 11 che prevedeva l’istituzione di un’Agenzia sarda per le lingue, mentre istituisce all’articolo 9 la “Consulta de su sardu“. L’organismo ha la funzione di elaborare la proposta di uno standard linguistico e di una norma ortografica della lingua sarda. La proposta tiene conto delle macrovarietà storiche e letterarie del campidanese e logudorese, delle parlate diffuse nelle singole comunità locali.

La Consulta svolge anche una funzione consultiva nei confronti della Regione per l’applicazione delle norme. Ne fanno parte trenta componenti. Tra questi: l’assessore alla Cultura, un dirigente dell’amministrazione, quattro rappresentanti di Anci e Cal, quattro dal mondo dell’università, dodici esperti eletti dal Consiglio regionale e otto dalla Giunta. Grande soddisfazione da parte del relatore di maggioranza e padre della legge, Paolo Zedda: “Con questo testo acquisiamo le competenze nella gestione amministrativa degli sportelli linguistici, anziché il ministero se ne occupa la Sardegna, abbiamo la funzione di coordinamento nell’insegnamento della lingua, e infine possiamo attuare il ruolo di indirizzo nella quota regionale del curriculum scolastico, in pratica possiamo insegnare la storia sarda nelle scuole”. Il Consiglio stanzia 500mila euro per far partire la macchina, 3,2 milioni per il 2019 e 3,3 per il 2020.

 

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