A giugno il nuovo “Linus” firmato Igort: “Vi racconto il mio viaggio nel tempo”

Sarà Igort (Igor Tuveri), maestro della graphic novel, fondatore di Coconino Press e, oggi, direttore editoriale di Oblomov, nuova realtà nata dal suo sodalizio con Elisabetta Sgarbi, a dirigere la storica rivista Linus. Il cambio al vertice è stato voluto proprio dalla Sgarbi, fondatrice della casa editoriale La nave di Teseo e, da giugno scorso, anche alla guida anche di Baldini + Castoldi, che dal 1993 edita “Linus”. Igort, che ha visto il suo debutto nel 1981 proprio sulle pagine della rivista, è già all’opera e in queste ore, assieme a Pietro Galeotti, il direttore uscente, sta lavorando assieme alla redazione in attesa di firmare il suo primo numero.

Igort, come sarà il nuovo Linus?
A giugno, in edicola, ci sarà un numero completamente diverso, una sorta di almanacco vittoriano che poco avrà a che fare con le edizioni degli ultimi tempi. L’idea di base è quella di un ritorno alle radici, all’essenza voluta da Giovanni Gandini, lo storico fondatore milanese.

Quale la rotta adesso che si trova al timone della testata?
Credo che per comprendere i cambi della società e della nostra vita in generale, occorra saper esplorare l’immaginario. Ecco, la mia direzione sarà quella di compiere una sorta di viaggio nel tempo. La rotta è quella di creare un tessuto attraverso cui si intreccino le grandi narrazioni, i racconti, le interviste, col tentativo di tornare a dare nuovamente voce a Linus, alla sua voce calda, accogliente, autentica, quella che ha accompagnato la vita di migliaia di lettori.

Una voce che nel 2015 ha compiuto cinquanta anni e che però ha vissuto momenti di forte crisi.
Ho parlato personalmente con molti dei lettori di Linus che si erano stancati e avevano smesso di leggerlo. Io stesso, che nella mia libreria ne conservo centinaia di volumi, avevo smesso di acquistarlo. Il motivo di questa disaffezione è nella natura stessa della rivista, negli anni completamente snaturata. Qualcosa si è rotto, e la rivista non è più stata in grado di dialogare coi nuovi lettori. Certo, i tempi sono cambiati, ma questo è un aspetto che può rivelarsi anche molto interessante: viviamo in una sorta di tempo zero che oggi, grazie alla Rete, possiamo esplorare con grande facilità e dove tutto è alla portata. Ecco, a me interessa questo periodo di annullamento della memoria, dove i cortocircuiti e le contaminazioni di idee scatenano emozioni ed entusiasmi. Un tempo zero che ha originato territori vergini e da cui è possibile ripartire.

Un’esplosione dell’immaginario capace di richiamare vecchi e nuovi lettori.
Esatto. E’ questo lo spirito che mi interessa, un attraversamento letterario, con sguardi nuovi, di epoche completamente diverse: dai classici della storia del fumetto fino alle ultimissime tendenze del racconto autobiografico. Ospiteremo anche l’inserto Resist curato da Nadjia Spiegelman e Francoise Mouly che ha anticipato il movimento ‘Me-too’, contro le molestie, ed anche una serie di scritti e rubriche di autori di punta della scena internazionale. Scrittori, intellettuali, filosofi che grazie a una visione garbatamente ironica porteranno il loro sguardo brillante sulla vita e sulle trasformazioni in atto.

Donatella Percivale

 

 

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