Vertenza Aias, ultimatum del Consiglio su stipendi e bilanci

Il Consiglio regionale si spacca sulla vertenza Aias, i cui dipendenti hanno manifestato davanti al Palazzo. Così come erano cominciati, i lavori dell’Aula si sono conclusi a tarda sera con un nuovo scontro fra maggioranza e opposizione su due differenti ordini del giorno presentati dai due schieramenti. Passa con 26 Sì e 17 No il documento presentato da Pietro Cocco (Pd) primo firmatario della mozione che ha suscitato il dibattito di ieri. Bocciato, invece, il secondo (Pietro Pittalis e più) con 18 voti a favore e 25 contrari.

L’odg approvato, come illustrato dallo stesso Cocco, impegna il presidente della Regione, la Giunta e l’assessore della Sanità a sollecitare Aias a effettuare la certificazione dei bilanci per accertare l’effettiva consistenza dei crediti vantati e a prevedere che nei contratti stipulati dall’Ats con gli erogatori privati vi siano esplicite clausole di salvaguardia delle retribuzioni dei lavoratori che, se disattese, potranno essere causa di revoca dell’accreditamento. Inoltre la Giunta dovrà adottare un atto di indirizzo in base al quale il pagamento delle retribuzioni pregresse avvenga ex articolo 1676 del codice civile e che il contenzioso, se possibile, venga risolto in via transattiva.

Il documento impegna anche “ad avviare una ricognizione degli operatori privati potenzialmente interessati a svolgere questi servizi sanitari e socio sanitari in grado di superare il monopolio in atto”. Soddisfatti i sindacati, seppure perplessi per i dibattito definito “a tratti surreale che ha prodotto inutili tatticismi e una resistenza da parte di alcuni gruppi a entrare nel merito del caso Aias”. Secondo Cgil, Cisl e Uil l’odg “può essere la svolta per una annosa vertenza”: i punti del documento “devono essere tutti attuati con rapidità e determinazione politica e istituzionale. L’assessore Arru ha finalmente prodotto i dati ufficiali sugli eventuali crediti Aias, alcuni degli anni ’90, che non giustificano ritardi sugli stipendi. Dati diversi da quelli sbandierati da Aias”. I sindacati ritengono che l’associazione abbia “scelto di proseguire a stare fuori dal tempo e non considerare i lavoratori una risorsa”.

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