Teoria gender, un convegno a Sassari. Mos: “Deliri, confusione e falsità”

Deliri, confusione, falsità: con queste parole i rappresentanti del Mos, Movimento Omosessuale Sardo, raccontano il recente incontro tenuto a Sassari sul tema “Gender a scuola, come proteggere i nostri figli“. La tavola rotonda, fortemente voluta dal consigliere regionale Marcello Orrù e organizzato dal Movimento Cristiano (di cui lo stesso Orrù è presidente nazionale) e da Fratelli d’Italia, in collaborazione con ProVita e Manif Pour Tous (due tra le più rilevanti realtà promotrici del Family Day dello scorso 30 gennaio), è stata ospitata nella sala conferenze dell’Hotel Grazia Deledda di viale Dante sabato scorso dalle 17.30.

In programma gli interventi del consigliere regionale Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), Giovanni Donzelli dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, padre Thierry Serrano dell’Ordine sardo dei frati Cappuccini, la direttrice editoriale della rivista ProVita Francesca Romano Poleggi, il giornalista Gianluca Martone.

L’obettivo dell’incontro, secondo gli organizzatori, era quello di informare le famiglie sassaresi sui pericoli dell”ideologia gender’ nelle scuole: “Con l’apparente scusa di abbattere le discriminazioni e di promuovere l’uguaglianza dei sessi, si cerca al contrario di negarli e si introduce la nozione di arbitrarietà dei generi. In tante scuole sono state introdotte lezioni di educazione all’affettività e distribuiti libri di favole per bambini dove si arriva ad affermare che ogni rappresentazione storica della differenza dei sessi è stata fondata su un pregiudizio e che il maschile e il femminile non trovano origine in natura ma sono costruzioni sociali, storiche ed ideologiche da combattere”.

E pazienza se la stessa ministra dell’Istruzione Stefania Giannini tempo fa ha definito la ‘teoria gender’ come una ‘truffa culturale’ minacciato addirittura azioni disciplinari contro chi continuerà a fare terrorismo tra genitori e bambini. I consiglieri Orrù e Truzzu, promotori  dell’incontro a Sassari, non sono nuovi a iniziative simili: nell’ottobre scorso avevano anche presentato insieme ad altri 22 consiglieri una mozione in Consiglio Regionale contro “l’ideologia gender nelle scuole della Sardegna”.

locandina gender“Durante la conferenza di sabato scorso la confusione, l’ignoranza e le bugie la fanno da padrona – si legge nel resoconto del Mos. – Eravamo pronti a sentire opinioni opposte alle nostre ma mai avremmo pensato ad una vera e propria truffa. Si, truffa! Perché le deliranti teorie antigender, intrise di sessismo, omofobia e transfobia, erano supportate da illazioni, bugie, documenti falsi e vere e proprie bufale”.

A iniziare dall’intervento di Francesca Romana Poleggi, presentata come professoressa e redattrice di Provita, nella sua relazione dal titolo “Gender: ‘studies’, teoria, ideologia o fantasia?”, che secondo il Mos è “un intervento ai confini della realtà, con dati inventati, situazioni inesistenti e documenti scritti da chissà chi, mai avvalorati dalla indicazione delle fonti”. Un esempio: secondo quanto afferma Poleggi, l’ideologia gender presuppone 70 generi sessuali. Nei ‘generi’ si intendono omosessualità, bisessualità, pedofilia, necrofilia, transgenderismo, BDSM, “ovvero orientamenti, identità, pratiche e perversioni – precisano dal Mos. – Verrebbe da dire santa ignoranza, ma non lo è. La confusione è voluta, la menzogna è ricercata: che cosa ne sanno gli ascoltatori degli studi di genere? Assolutamente nulla per cui si può dire tutto e il suo contrario”

Dagli studi alle testimonianze video: “Vengono mostrate immagini su presunte maestre gender di Milano che obbligano bambini piangenti a mettere il rossetto. Peccato che si tratti di un famoso video di violenze in una scuola privata brasiliana”. E poi gli altri video, con le maestre che obbligano i bambini a toccarsi a vicenda, che spiegano loro che un giorno possono essere donne, l’altro uomini , fatti non localizzati né localizzabili, svolti secondo i relatori in “qualche scuola da qualche parte in Italia”.

Durante l’incontro Giorgio Canu, leader delle sentinelle in piedi cittadine, approfitta della presenza in sala del Movimento Omosessuale Sardo per ricordare che lo scorso 27 gennaio, giornata della Memoria, i suoi rappresentanti sono stati invitati in una scuola cittadina per parlare della seconda guerra mondiale: “Che cosa ne sa il MOS di seconda guerra mondiale? Quelli del MOS hanno mostrato un video su quello che facevano gli omosessuali in quel periodo”. La smentita arriva in diretta: “Bugiardo!” urla dalla sala Massimo Mele “Si trattava di un incontro sulla persecuzione di gay e lesbiche sotto il nazismo e il video non era di cosa facevano gli omosessuali ma di quello che subivano: campi di concentramento e camere a gas”.

L’incontro si conclude con altri interventi, mentre il Mos chiede, invano, la parola.

“Vergognoso e insulso” commenta amaramente Barbara Tetti “Come si può pensare di prendere in giro così la gente? Questo è terrorismo. Qualsiasi genitore sentendo tutte quelle bugie spacciate per verità assolute inorridirebbe. Diversamente da loro noi non abbiamo paura delle nostre idee e invitiamo gli organizzatori, e i genitori, a prendere parte al nostro dibattito su “Omofobia e sessismo, una questione di gender” previsto per il 15 giugno. Se credono veramente in quello che dicono accetteranno il confronto, altrimenti vorrà dire che sono solo bugiardi e strumentali”.

Nel frattempo il Movimento sta analizzando le riprese di tutta la conferenza per valutare eventuali risvolti legali. Probabile la denuncia per Giorgio Canu e la sua diffamazione sui fatti del 27 gennaio.

Francesca Mulas

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