Tentata rapina nel Nuorese, gioielliere ucciso in casa a Sorgono

Un gioielliere è stato ucciso in casa a Sorgono, in provincia di Nuoro, durante un tentativo di rapina. L’uomo è stato trovato privo di vita nella sua abitazione di Corso IV Novembre imbavagliato e legato a una sedia. Il commerciante si chiamava Giuseppe Manca e aveva 63 anni. La casa della vittima si trova proprio sopra il suo negozio, “Cose belle”, storica gioielleria del paese. A scoprire il cadavere, imbavagliato e legato a una sedia, sono stati i vigili del fuoco allertati dai parenti e dai vicini dell’uomo che non avevano sue notizie.

L’omicidio è collocabile in un arco temporale che va dalla serata di ieri a questa mattina. Lo hanno stabilito gli inquirenti ricostruendo le ultime ore di vita della vittima. Ma sarà l’anatomopatologo Roberto Demontis, giunto a Sorgono da Cagliari, a fissare l’ora precisa della morte e ad accertare le cause esatte del decesso. Nel frattempo, sono arrivati, sempre da Cagliari, gli esperti del Ris per i rilievi scientifici all’interno dell’appartamento.

Ieri l’uomo, che viveva solo nell’abitazione sopra alla gioielleria, ha trascorso tutta la giornata in negozio, fino alle 20, orario di chiusura. Poi sarebbe rientrato a casa. L’ipotesi più accreditata dagli investigatori, dopo un primo esame esterno del corpo, è quella di morte per soffocamento. Non emergono infatti tracce di arma da fuoco né segni di violenza o macchie di sangue. Nella sua abitazione sono al lavoro i carabinieri della Compagnia di Tonara, al comando del capitano Andrea Di Nocera, e il colonnello del comando provinciale di Nuoro, Saverio Ceglie. Sul posto anche il sostituto procuratore di Oristano, competente per territorio, Armando Mammone.

I banditi erano più di uno e hanno rovistato ovunque, sia nell’appartamento che in gioielleria, ma non è ancora chiaro quanto e cosa manchi all’appello. Una certezza è la grande varietà e l’importanza dei preziosi, tra gioielli, orologi e monili di marche che contano, custoditi nell’esercizio. I banditi, secondo una prima ricostruzione, sarebbero entrati in azione forzando un vecchio portoncino in legno nel retro dell’abitazione, situata sopra il negozio. Qui c’è un cortile dove affacciano altre palazzine, in gran parte disabitate. È quindi possibile che i malviventi siano entrati inizialmente per mettere a segno un furto o una rapina, poi degenerata in omicidio.

img_0947Sorgono è un paese sotto choc per la tragica fine di Manca. Una persona tranquilla, gentile, stimata e benvoluta: così lo descrivono i compaesani. Viveva da solo, dopo la morte di due anziane zie, l’ultima scomparsa di recente, titolari prima di lui di “Cose belle”. Un negozio che non solo a Sorgono ma in tutto il Mandrolisai, è sempre stato una ‘istituzione’ per l’ottima qualità dei gioielli in vendita e la serietà dei proprietari. Tutti ricordano la gentilezza di Manca nel servire i clienti. La gioielleria e l’abitazione sono video-sorvegliate: l’impianto di sicurezza era stato uno dei primi a comparire in paese diversi anni fa. L’auspicio della comunità è che da quelle immagini gli inquirenti possano ora trovare elementi utili per chiudere il caso in breve tempo.

“Siamo sconcertati e affranti da questo gravissimo episodio che ci pone un grande interrogativo sullo stato di salute della nostra comunità”. Così all’ANSA il sindaco di Sorgono, Giovanni Arru. “Fatti di questa gravità non sono mai capitati a Sorgono – spiega il primo cittadino – un paese che non è mai salito alla ribalta delle cronache per eventi delittuosi. Questo è il momento per interrogarci e capire cosa sta succedendo”. Parole di stima per la vittima. “Era gentile e corretto con tutti, mai una parola fuori posto – ricorda il sindaco – Lavorava e partecipava, quando poteva, alla vita di comunità, in passato era stato anche amministratore. Sono ancora incredulo, non mi capacito che gli sia capitata una cosa così drammatica”.

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