Tempio, spara alla moglie che vuole il divorzio: lo premeditava da 4 mesi

Costantino Ara aveva premeditato da almeno quattro mesi di uccidere la donna che per 45 anni era stata sua moglie: solo grazie all’intervento del figlio 40enne della coppia, che si è avventato sul genitore armato di pistola, il ferimento di Liliana Dettori, 61 anni, non si è trasformato in un nuovo femminicidio. E’ quanto ricostruito dagli inquirenti di Tempio Pausania all’indomani del fermo dell’uomo, che ha 71 anni, per tentato omicidio. Al momento della cattura, i militari lo hanno trovato in possesso di documenti e 1.500 euro in contanti: secondo i carabinieri era pronto a scappare e far perdere le sue tracce.

Ieri mattina intorno alle 11, Ara si è presentato in casa della ex moglie a Tempio: è qui che la Dettori, dopo la separazione, aveva deciso di rifugiarsi per cercare un po’ di serenità dopo anni di continui litigi nell’abitazione coniugale di Valledoria. E stato il figlio Massimo ad aprirgli e quando poi la discussione è degenerata, e ha visto il genitore sfoderare la sua pistola semiautomatica, gli si è scagliato contro cercando di bloccarlo. Il pensionato è riuscito ad esplodere quattro colpi, due dei quali hanno ferito alla spalla e alla gamba la donna. Trasportata in ospedale a Tempio, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per l’estrazione dei proiettili: non è in pericolo di vita e le sue condizioni sono in fase di miglioramento. L’uomo è quindi scappato, prima in auto e poi a piedi, ed è stato intercettato dai carabinieri qualche ora dopo il fatto mentre faceva l’autostop all’altezza di Borgo Concezione. I rilievi effettuati sul luogo dell’aggressione dai tecnici del Nucleo investigativo del comando provinciale di Sassari hanno consentito ai militari di Tempio, coordinati dal pm Roberta Guido, di ricostruire il tentativo di omicidio in modo puntuale: sulla scena sono stati rinvenuti e sequestrati l’arma usata per il ferimento, quattro bossoli e due proiettili, ai quali si è poi aggiunto quello asportato chirurgicamente dalla spalla della vittima.

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