Il Tar boccia le serre fotovoltaiche di Narbolia

La determinazione del Comune di Narbolia che nel 2009 ha dato il via libera alla realizzazione dell’impianto di serre fotovoltaiche di S’Arrieddu, nelle campagne di Narbolia, è nulla. Nulla anche la determinazione del direttore ad interim del Servizio strutture dell’assessorato regionale all’Agricoltura che tre anni dopo, nel 2012 convalidava il provvedimento del Comune di Narbolia. Lo ha deciso la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale accogliendo il ricorso presentato dall’Adiconsum e supportato dall’associazione Italia Nostra.

La sentenza è stata accolta con grande soddisfazione dal vasto movimento di opinione dalle diverse associazioni che avevano contrastato il mega impianto di Narbolia fin dal primo momento. Nei prossimi giorni, l’Adiconsum, Italia Nostra e il comitato spontaneo S’Arrieddu terranno una conferenza stampa per illustrare le motivazioni della sentenza, le conseguenze sull’impianto di Narbolia e su altri simili e gli scenari che si aprono a seguito della decisione dei giudici amministrativi. Due i punti principali. Primo, il Comune di Narbolia non era competente a dare l’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto. Secondo, il provvedimento della Regione è altrettanto nullo perché si limita di fatto a convalidare un provvedimento preso da una autorità non competente invece che procedere ad una vera e propria autorizzazione ex novo.
Soddisfatta  la deputata oristanese Caterina Pes: “La pronuncia del Tar non può che essere accolta con favore da chi crede nella tutela dell’ambiente e nello sviluppo sostenibile del nostro territorio”. Più volte negli anni scorsi la Pes aveva manifestato dubbi sulla scelta di consentire la nascita delle 1600 serre oggetto della sentenza del Tar, sorte su 64 ettari di terreno nel comune di Narbolia. “Ci sono molti modi di utilizzare il nostro ambiente in maniera sostenibile senza per forza modificare in maniera così violenta la sua destinazione. La Sardegna e l’Oristanese devono puntare sulle risorse che la terra offre, senza dimenticare, neppure per un attimo, la tutela dell’ambiente”.

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