Stadio Is Arenas, cambia un capo di imputazione al processo

Cambia uno dei capi d’imputazione al processo per lo scandalo dei presunti abusi legati all’ampliamento dello stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena, scelto dal Cagliari calcio come alternativa al Sant’Elia, all’epoca indisponibile per le partite di serie A. Alla luce di una recente sentenza della Corte Costituzionale, i pubblici ministeri Enrico Lussu e Gaetano Porcu hanno deciso di riformulare una delle contestazioni riguardante la violazione delle norme paesaggistici. Dopo aver chiesto alla consulente – chiamata in aula come testimone – di quantificare la volumetria realizzata nell’area a ridosso dello stagno di Molentargius, dunque sottoposta a vincoli paesaggistici, i due pm hanno chiesto di modificare la contestazione.

Se prima l’imputazione parlava genericamente di edificazione in aree sottoposte a tutela ministeriale, ora i magistrati dell’accusa hanno richiamato una norma per le costruzioni non autorizzate oltre i 1.000 metri cubi. La consulente, infatti, ha ipotizzato che le volumetrie realizzate fossero di 9.000 metri cubi. Davanti al collegio presieduto da Giorgio Altieri, è così proseguita l’udienza del processo che vede imputato l’ex presidente del Cagliari calcio e attuale patron del Leeds, Massimo Cellino (assente in aula), accusato – assieme ad altri e a vario titolo – di tentato peculato, falso e violazioni di norme urbanistiche. Contestazioni che hanno colpito anche l’ex sindaco di Quartu, Mauro Contini (Fi), e l’allora assessore ai Lavori pubblici, Stefano Lilliu. Cellino e Contini finirono anche in carcere nella prima fase delle indagini. Secondo l’accusa gli imputati erano pronti a utilizzare 365 mila euro di soldi pubblici per lavori legati allo stadio Is Arenas – cabina elettrica, recinzione e strada di accesso all’impianto – che invece avrebbe dovuto pagare la società sportiva. L’udienza è così stata aggiornata al 22 maggio prossimo.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share