Sequestrato a Salerno carico di rifiuti ferrosi, Pili: “Destinato a Oristano”

“La nave battente bandiera bulgara lascerà in serata il porto di Salerno ma non giungerà nel porto previsto di Oristano. Il carico di 87mila kg di materiali ferrosi inquinati e speciali destinato alla Sardegna resterà nel porto campano: sotto sequestro della magistratura. Un nuovo agguato all’isola è stato sventato dalla Capitaneria di porto di Salerno, supportata dall’intervento del personale dell’agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania”, lo denuncia il deputato di Unidos Mauro Pili.

“Di certo, però, questo sequestro apre un capitolo ancora più inquietante sul traffico di rifiuti che riguarda la Sardegna, compresi i rifiuti metallici che difficilmente potranno essere utilizzati nell’Isola se non per lo smaltimento. Si tratta a tutti gli effetti – precisa Pili – di traffico illecito di rifiuti e conseguente spedizione. Non certo solo ‘rottami di ferro e acciaio’, ma anche rifiuti pericolosi, ed in particolare: vetture pressate”. “E’ possibile accertare in Campania un traffico di rifiuti di questa portata verso la Sardegna senza alcun argine nell’isola? – ha chiesto il deputato -. Come mai è stato scelto un porto di destinazione che, come ho denunciato un anno fa per le navi cariche di grano ucraino, è privo di controlli adeguati e sufficienti? La Sardegna si conferma sempre più al centro di traffici di rifiuti senza alcun tipo di controllo. Per questa ragione ho presentato una interrogazione al ministro dell’Ambiente per denunciare una situazione fuori controllo”.

“In Sardegna non risultano acciaierie e fonderie per la produzione di metalli mediante processo di recupero – ha rimarcato Pili -. E’ plausibile che la Sardegna fosse ritenuta area di discarica, e dunque destinazione finale, o di transito di questi materiali verso altri lidi. In questa direzione appare singolare il coincidente traffico di rifiuti metallici stroncato in queste ultime ore dalla Dda nel porto di Civitavecchia dove è stato sgominato un cartello di imprese dedite al traffico internazionale di rifiuti metallici che spediti via mare su container raggiungevano le destinazioni di Cina, Indonesia, Pakistan e Korea”.

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