Sassari, una città in festa: tutto pronto per la Faradda di li Candaleri

Sassari è pronta a sciogliere il suo voto: la Madonna, invocata cinque secoli fa dalle autorità e dai Gremi, le antiche corporazioni di arti e mestieri, liberò la città dalla peste, e da allora ogni anno, il 14 agosto, i cittadini portano in processione dal centro storico undici ceri di legno fino alla chiesa di Santa Maria di Betlem come ringraziamento.

I festeggiamenti hanno preso il via lo scorso 5 agosto con la prima discesa, quella dei Piccoli candelieri: bambine e bambini di tutte le nazionalità hanno trasportato i loro ceri da piazza Sant’Antonio fino all’arrivo alla chiesa di Santa Maria di Betlem. Venerdì scorso è stato il turno dei Medi candelieri, mentre sabato si è svolta la tradizionale arrostita e domenica il concerto con la banda Luigi Canepa. Questa sera piazza Santa Caterina ospiterà la cerimonia per la consegna del Candeliere d’oro, d’argento, di bronzo e speciale.

Il programma. La festa, detta in sardo Faradda di li CandaleriFestha Manna entra nel vivo martedì 14 agosto. Dalle 10 le sedi dei Gremi ospitano le vestizione dei ceri votivi: ogni Candeliere, che durante l’anno è custodito in chiesa, viene addobbato a festa con nastri, festoni e decorazioni, momento molto sentito dai gremianti e dalla città intera; oltre alle decorazioni, sulla sommità del cero vengono fissati i lunghi nastri che verranno tenuti da gremianti e fedeli durante la sfilata. Anche i portatori si vestono a festa, indossando abiti tradizionali con i colori del gremio. Contemporaneamente il sindaco Nicola Sanna accoglie a Palazzo Ducale il gremio dei Massai, il più antico e autorevole, per ricevere la bandiera del gremio in cambio del Gonfalone della città. Accompagnato dalla banda, il corteo si dirigerà a Palazzo di Città dove si terrà la vestizione della bandiera da parte del gremio, bandiera che verrà esposta dal balcone del palazzo. Il sindaco e la sua giunta poi usciranno dal Subito dopo i Massai la esporranno dal balcone del Palazzo. Le sedi dei Gremi vengono visitate anche dal sindaco Nicola Sanna con la giunta comunale.

La Faradda. I Candelieri, trasportati a spalla dai portatori, raggiungono piazza Castello verso le 17 e vengono benedetti nella chiesa del Rosario. Novità di quest’anno è l’omaggio alla Brigata Sassari. Da qui parte la discesa, la faradda, con la caratteristica ‘danza’ dei candelieri accompagnata dal ritmo dei tamburi. Il primo è quello dei Macellai, l’ultimo quello dei Massai. Il percorso toccherà corso Vittorio Emanuele, dove si farà l’unica sosta: qui i Massai faranno il brindisi per accompagnare il tradizionale augurio ‘A zent’anni’ tra gremianti e municipalità. Si passerà poi in Corso Vico per arrivare in serata nella chiesa di Santa Maria di Betlem.

I Candelieri. Sfileranno in undici: il primo è quello dei Macellai, gremio conosciuto fin dal Medioevo, costituito ufficialmente due secoli fa e devoto a San Maurizio, con il suo cero color crema. Segue quello rosso dei Fabbri, il cui patrono è sant’Eligio; i Piccapietre, gli antichi maestri scalpellini, che portano il cero bianco e sono devoti alla Madonna della Salute; i Viandanti, antichi venditori ambulanti e trasportatori, con un candeliere rosso con l’effige della Madonna del Buon Cammino; i Contadini, che due secoli fa si staccarono dal gremio dei Massai, con il cero color crema dove sono raffigurati gli attrezzi del mestiere e l’immagine di Giovanni Battista. Il sesto candeliere della Faradda è quello dei Falegnami, costruito nel 1921, con il dipinto di San Giuseppe; segue quello degli Ortolani, devoti alla Madonna di Valverde; quello dei Calzolai, con stendardo rosso e sfondo bianco, dedicato a Santa Lucia. Gli ultimi tre sono i Sarti con il loro cero in stile barocco e l’immagine della Madonna di Montserrat; i Muratori, devoti alla Madonna degli Angeli. E infine i Massai, i proprietari terrieri dediti alla coltivazione dei cereali, che appartengono al gremio più antico; tra i loro simboli c’è il grano; lo stendardo è di colore bianco e la loro patrona è la Madonna delle Grazie.

Il concorso social: il Comune di Sassari, con l’obiettivo di promuovere la festa, ha indetto un concorso per la foto più suggestiva che verrà pubblicata su Instagram con gli hashtag #candelieri18 #myselfiecandelieri e #turismosassari.

Il riconoscimento Unesco. Dal 2014 i Candelieri di Sassari sono riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco insieme alla Rete delle grandi macchine a spalla, nata nel 2006 insieme ad altre quattro feste religiose: la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi e la Festa dei Ceri di Gubbio. Il riconoscimento viene concesso tre anni dopo la proposta di candidatura come patrimonio immateriale dell’umanità firmata dall’allora sindaco Gianfranco Ganau insieme ai sindaci di Viterbo, Gubbio, Nola e Palmi con il Ministero dei Beni culturali, la Commissione italiana per l’Unesco, l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, le Soprintendenze e l’Unione delle Pro Loco. Alla Faradda di quest’anno saranno ospiti la responsabile tecnico-scientifica della Rete Patrizia Nardi, i rappresentanti delle comunità festive di Viterbo, Nola e Palmi e il sindaco di Gubbio Paolo Stirati.

Gli altri candelieri. Quella di Sassari è la festa più nota, ma la processione con i grandi ceri in occasione della Madonna dell’Assunta viene organizzata anche a Nulvi (martedì 14 agosto), Iglesias e Ploaghe (mercoledì 15).

Il candeliere di San Sebastiano. È l’ultimo nella storia della città: è stato realizzato per il progetto “Tradizioni senza barriere”, organizzato dall’Intergremio Città di Sassari con il Comune di Sassari e la Casa circondariale di Bancali e promosso dal Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Mario Dossoni. Il candeliere (nella foto a sinistra) è stato creato da circa 40 detenuti con attività partite da marzo con il laboratorio di falegnameria tenuto dall’architetto Giovanni Andrea Pasca. Gli ospiti della Casa circondariale hanno partecipato a tutte le fasi dell’opera, sia quella lignea che quella decorativa, aiutati da alcuni artigiani del Gremio dei Fabbri. Altri due laboratori hanno, invece, portato alla creazione di un tamburo e degli addobbi del candeliere e delle divise dei portatori. Le attività di creazione dello strumento sono state coordinate da Francesco Simola, quelle di sartoria da Tonino Spada e tutte le attività dell’Intergremio dal presidente Salvatore Spada. Il percorso è stato documentato da Luciano Sodini, che ha ripreso tutte le fasi di lavorazione. Il progetto, coordinato da Gianfranco La Robina, ha visto il coinvolgimento delle educatrici e degli educatori dell’istituto penitenziario. Il nuovo candeliere di San Sebastiano ballerà lunedì 13 agosto durante la cerimonia di consegna del Candeliere d’oro, d’argento, di bronzo e speciale.

Francesca Mulas

 

 

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