Sanità del Sulcis nel caos, i pazienti ora si rivolgono ai carabinieri

La sanità del Sulcis Iglesiente è piombata nel caos. E’ come assistere ad un ammutinamento. Da una parte la ASL 7 col suo Commissario straordinario Antonio Onnis con un mandato di riorganizzazione dei servizi sanitari, e quindi di risparmi per le casse regionali, che venerdì ha presentato ufficialmente il suo piano sanitario per il periodo estivo. Dall’altra il personale medico e paramedico che in queste ore sta rigettando in toto l’ordine di servizio del capo della ASL che dispone, da oggi, la cessazione dei servizi del reparto di ostetricia e ginecologia del S.Barbara. Nel mezzo ci sono i pazienti con neo mamme che, secondo gli ordini di servizio della ASL, dovevano essere trasportate, questa mattina, all’ospedale Sirai di Carbonia.

“Una di queste”, dice l’ostetrica Loredana Zara, “ha partorito questa mattina, un’altra ieri mattina. Cose da pazzi”. E poi ci sono loro, i neonati, che avrebbero dovuto fare un viaggio in ambulanza, aggiunge ancora l’ostetrica, verso il nosocomio di Carbonia. “Con questo caldo, vi immaginate?”. Tutto rimandato, per ora, perché le mamme e i papà si sono opposti al trasferimento. Come d’altronde il personale sanitario.“Ma ci sono anche altre pazienti che non sono in condizione di essere trasportate, conclude l’ostetrica, tutto questo senza neanche aver istituito un Triage di ostetricia nel pronto soccorso”. Una mamma col pancione non resiste dall’urlare tutto il suo disappunto: “Sono alla mia quarta gravidanza, finite tutte col parto cesareo, tutte al S.Barbara, dove mi sono trovata sempre benissimo. Se lo chiuderanno andrò a partorire a Cagliari. E credo che non sarò l’unica”.

Sembra di assistere ad una normale vertenza sindacale. Ma qui non ci sono in gioco licenziamenti o bonus economici. La posta in gioco è molto più alta. E la si sta giocando sulla pelle dei cittadini. Il marito di una donna che ha partorito questa mattina intorno alle 6.30 presso il S.Barbara, Nicola Ventura di Iglesias, fa sapere della decisione assunta dal primario del reparto di Ostetricia, che entro la serata di oggi sia la mamma che la bambina dovranno essere trasferite al Sirai di Carbonia. Del provvedimento assunto, vista la delicatezza del caso e la sua grande preoccupazione, il marito della donna ha informato i Carabinieri di Iglesias. Che poi si sono presentati in ospedale, ottenendo che neo mamma e bambina restino ricoverate presso il reparto di Ostetricia di Iglesias fino a mercoledì mattina quando poi saranno dimesse dall’ospedale. Saranno seguite da un medico, anche se in regime di reperibilità, e dalle infermiere. In pratica il reparto resterà aperto solo per loro.

Inoltre ci viene comunicato dal personale sanitario che è in atto il trasferimento di tutti i pazienti e dei neonati e che dal giorno 8 tutti i servizi di ostetricia e ginecologia si faranno esclusivamente a Carbonia per tutto il mese di luglio.

Intorno alle 10, il blocco della via Cattaneo, spontaneo, attuato da una cinquantina di dipendenti e normali cittadini, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul delicato problema. Una interruzione di una delle principali vie d’accesso della città che per circa mezz’ora ha mandato in tilt la circolazione, con autobus di linea bloccati sotto il sole rovente e automobilisti inferociti. Tra loro anche Gianluigi Rubiu, consigliere regionale dell’UDC, che laconico commenta: “L’amministrazione comunale di Iglesias oggi avrebbe dovuto dichiarare una giornata di lutto cittadino, per la gravità di quanto sta accadendo”. La situazione è ritornata alla normalità dopo l’intervento degli uomini del Commissariato di Iglesias al comando della Commissaria Veronica Madau.

Quindi l’incontro negli uffici della direzione sanitaria del CTO con il responsabile sanitario dei P.O. di Iglesias Carlo Murru: “Nell’incontro di sabato con i sindaci ho avuto modo di spiegare molto chiaramente che negli ospedali di Iglesias non abbiamo problemi legati alla fruizione delle ferie estive. Per quanto riguarda poi in particolare il reparto di Ostetricia di Iglesias, aggiunge il responsabile sanitario, da solo avrebbe potuto far fronte alle richieste di tutto il distretto ASL. Insomma qui da noi non ci sono problemi di sorta. Quanto poi alle strategie aziendali, sarebbe irresponsabile costruire un polo materno infantile, come quello in fase di ultimazione qui al CTO, che sarà all’avanguardia nell’intera Sardegna, per poi lasciarlo inutilizzato”.

La precisazione, dovuta, si riferisce ai timori, rappresentati a più riprese dai dipendenti di quel reparto, di non poter più fare ritorno a Iglesias dopo la trasferta temporanea di luglio al Sirai di Carbonia. Facendo intendere, quindi, come ha sostenuto il manager Onnis, che dopo l’estate tutto tornerà come prima. Ma allora, si chiedono dipendenti e cittadini, perché tutto questo trambusto? E’ lo stesso Carlo Murru a spiegarlo : “Il dibattito politico sta superando quelli che sono gli interessi dei cittadini, a discapito di loro stessi. Ho l’impressione che dietro il piano sanitario si celino interessi che nulla hanno a che vedere con la sanità del territorio. Ho anche evidenziato, conclude il direttore, le criticità del nuovo piano al Commissario auspicando maggiore sicurezza per i pazienti e per gli operatori sanitari”.

Carlo Martinelli

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