L’amministratore straordinario della Provincia di Oristano Massimo Torrente e i dirigenti dell’ente hanno inoltrato alla Procura, al Prefetto e alla Corte dei Conti un esposto cautelativo annunciano la possibile interruzione dei pubblici servizi garantiti finora a causa della grave situazione finanziaria. Tutta colpa dello Stato, accusano i firmatari spiegando che alle Province Roma ha lasciato i servizi da erogare ma ha tolto i soldi necessari a garantirli. “Non solo non trasferisce più risorse – fanno sapere gli amministratori – ma si appropria delle entrate provinciali creando così uno squilibrio finanziario insostenibili. A fronte di poco meno di 9 milioni di entrate da tributi provinciali, anziché poter utilizzare queste risorse per le funzioni ad essa attribuite, deve riversarne allo Stato oltre 15 milioni e 600 mila”. I servizi a rischio sono quelli ai cittadini e alle imprese, la manutenzione dei mille chilometri di strade provinciali e dei 19 istituti scolastici secondari e dei 12 edifici istituzionali. “Attualmente le Province – ribadiscono Torrente e i dirigenti – si trovano a dover dichiarare la loro ‘impotenza’ non certo per cattiva volontà o imperizia tecnico-amministrativa, ma solo e soltanto per la carenza delle risorse finanziarie. La naturale conseguenza di tutto ciò è il porre in capo alle Province, agli amministratori e ai dirigenti, un serio rischio di gravi responsabilità morali, patrimoniali e penali”.
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