Da otto anni nessun indennizzo per le servitù militari, protesta dei sindaci

Gli ultimi versamenti dello Stato destinati ai Comuni gravati da servitù militari risalgono al 2012, e riguardavano il periodo tra il 2005 e il 2009. Il ritardo accumulato è, dunque, di otto annualità. Ecco perché i sindaci interessati – Arbus, Decimomannu, La Maddalena, Perdasdefogu, Sant’Anna Arresi, Teulada, Ulassai, Villagrande Strisaili, Villaputzu e Villasor – chiedono alla ministra della Difesa, Roberta Pinotti, “la convocazione di un incontro urgente per affrontare il problema” e al governatore Francesco Pigliaru “di farsi portavoce e promotore di quanto occorre per il tema in questione”.

“Per legge – ricordano i primi cittadini in una lettera alla ministra – i Comuni oberati da servitù militari hanno diritto a fondi a ristoro dei disagi e dei vincoli per la presenza dei poligoni e delle esercitazioni, risorse destinate ai Comuni e da questi utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche e politiche sociali a beneficio dell’intera comunità”. Ma questi soldi da otto anni non arrivano più. Alcuni esempi: Arbus ha diritto a 1,3 milioni di euro, Decimomannu a 600mila euro, La Maddalena a 2,4 milioni, Sant’Anna Arresi a 450mila, Teulada a tre milioni, Villaputzu a 2,2 milioni e Villasor a 1,3.

“Risorse fresche, importanti e quanto mai utili in un periodo di forte crisi e difficoltà come quello che stiamo attraversando che consentirebbero l’immediato avvio di opere e cantieri con indubbi benefici anche per l’occupazione”, incalzano i sindaci. Tuttavia, fanno notare, le richieste sinora avanzate “sono rimaste inascoltate”. Ma la tematica, ribadiscono, “non può essere ritenuta oggetto di negoziazione tra le varie vertenze sulle servitù militari. Essa infatti è già disciplinata da una legge dello Stato e in quanto tale va applicata senza indugio”.

 

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