“No alla fabbrica di bombe”, sit-in a Domusnovas il 19 dicembre

Una carovana di pace per dire ‘no’ alla fabbrica di bombe di Domusnovas e ribadire l’obiettivo della chiusura e dismissione di tutte le basi militari in Sardegna. Lo ha deciso, non senza qualche polemica interna, l’assemblea di movimenti e comitati antimilitaristi riunita a Santa Giusta.

L’appuntamento è per il 19 dicembre. Ancora tutti da definire, però, i dettagli della manifestazione. Tre ore di dibattito e di discussione oggi non sono bastate a mettere tutti d’accordo e l’argomento potrebbe essere oggetto di una prossima riunione. Al tavolo della presidenza, Giacomo Meloni della Confederazione sindacale sarda e Dina Raggio del Cagliari Social Forum, hanno dovuto faticare per tenere a bada gli oltre cento attivisti e militanti arrivati da tutta la Sardegna e non sono mancati i momenti di tensione, relativi proprio alle modalità di svolgimento della manifestazione.

Bocciata comunque la proposta di ammettere solo le bandiere della pace. Ogni movimento e ogni comitato potrà portare le sue bandiere. Rimasto, invece, senza risposta il dubbio se limitarsi a manifestare pacificamente davanti ai cancelli della fabbrica o se andare oltre e provare magari ad entrare.

L’assemblea ha bocciato la proposta di Bustianu Cumpostu, leader di Sni, di cominciare a lavorare subito per un referendum che permetta finalmente ai sardi di dire in prima persona il loro no alle basi militari e di riprendersi il diritto di decidere cosa fare della propria terra. “Troppo alto il rischio di un fallimento senza una adeguata preparazione”, ha sostenuto, tra gli altri, anche l’esponente di Irs, Gavino Sale.

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