Migranti sbarcati a Cagliari, in moto la macchina dell’accoglienza

Si avviano a conclusione le operazioni di assistenza e identificazione dei 456 migranti giunti questa mattina al porto canale di Cagliari a bordo della nave della Guardia civile spagnola Rio Segura. La Regione, con la Asl 8 e la Protezione Civile regionale e il Corpo Forestale, assieme a Prefettura, Croce Rossa, 118, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Autorità Portuale e Guardia Costiera, ha allestito l’occorrente per garantire la sicurezza e l’assistenza, considerato che le condizioni complessive dei migranti non sono buone. Dopo lo sbarco, uomini e donne sono stati sottoposti a visita medica e ai trattamenti sanitari necessari: 87 persone malate di scabbia sono in stato di isolamento, 3 persone hanno fratture agli arti. Sono 156 le donne, di cui 18 in stato di gravidanza, subito visitate da ginecologi e ostetriche. 42 i minori di cui 12 bambini, alcuni anche di pochi anni, per i quali è attivo un reparto pediatrico.

Importante il coinvolgimento della Protezione Civile che ha allestito 9 grandi tende e presidia costantemente l’andamento delle operazioni. Questa mattina il presidio è stato visitato dall’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, che si è intrattenuto a lungo per verificare il corretto andamento delle operazioni. In tarda mattinata è arrivato anche il capo di gabinetto della presidenza, Filippo Spanu.

Provenienti per la gran parte da Sudan, Eritrea e Senegal, i migranti in salute, che hanno trascorso la notte all’addiaccio a bordo dell’imbarcazione spagnola, vengono man mano accompagnati nei bus che li condurranno a destinazione, secondo la disponibilità degli alloggi: 217 rimangono in provincia di Cagliari, 138 troveranno accoglienza in provincia di Sassari, 59 in provincia di Nuoro e 42 in provincia di Oristano.

Si riconferma in tal modo l’impegno assunto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru per garantire adeguata assistenza ai migranti, secondo le quote stabilite negli accordi sottoscritti in sede di Conferenza delle Regioni. Permangono peraltro le richieste già sottoposte al Governo relative a una programmazione più equilibrata ed efficiente.

 

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