Il mare conteso. La Farnesina: “I limiti tra Italia e Francia non cambieranno”

I confini di mare tra Italia e Francia non cambieranno e “nessuno, a Parigi o a Roma, intende modificarli”. Il governo, tramite il Ministero degli Esteri, rassicura i pescatori sardi, liguri e toscani, che da tre anni temono di vedersi scippare dai cugini d’Oltralpe acque particolarmente pescose. La spada di Damocle è nota come accordo di Caen, un impegno sottoscritto da Italia e Francia a marzo 2015 e che traccerebbe una nuova delimitazione delle acque territoriali. Intesa tuttavia mai ratificata dal parlamento italiano e che per questo, sottolineano dal ministero degli Esteri, “non può produrre effetti giuridici”.

Il testo già dal 2015 suscitò un’ondata di proteste, con tanto di interrogazioni parlamentari nelle quali si accusava il governo di “svendere il mare” ai francesi. A riaccendere l’allarme a metà della scorsa settimana è stata una nuova mobilitazione dei pescatori sardi che insieme al leader di Unidos, Mauro Pili hanno minacciato battaglia anche davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea per una presunta volontà francese di procedere unilateralmente con l’applicazione dei nuovi confini marittimi.

La protesta è stata cavalcata da diversi parlamentari e eurodeputati dell’opposizione, dal M5s a Forza Italia – con richieste di chiarimenti alla Commissione europea – dalla Lega a Fratelli d’Italia. Questi ultimi hanno presentato anche un esposto in Procura. Ora la presidente del partito Giorgia Meloni incassa la smentita del governo ma annuncia l’intenzione di “continuare a vigilare: chiederemo che il nuovo parlamento si esprima sui contenuti di questo trattato. Per noi è carta straccia”.

A creare fibrillazione, amplificata anche sui social network, la circostanza che la Francia concluderà il 25 marzo una discussione pubblica online per un documento strategico sul Mediterraneo. Alcune delle cartine fatte circolare per l’appuntamento, “contengono errori”, ammettono dal ministero francese della transizione ecologica. Le cartine danno infatti per acquisiti i nuovi confini tracciati dall’accordo di Caen ma “saranno corrette al più presto possibile”, assicurano i francesi. Tra i due Paesi, in ogni caso, proseguono discussioni tecniche informali nelle quali anche l’ambasciata francese a Roma sottolinea che i confini marittimi non sono in alcun modo messi in discussione.

“La mobilitazione delle marinerie resterà alta sino a quando non saranno modificate le cartine che certificano l’espropriazione di una porzione di acque internazionali a favore della Francia e a svantaggio di Sardegna e Liguria”. Lo ha dichiarato all’Ansa il leader di Unidos, Mauro Pili, che ieri ha incontrato i pescatori del nord Sardegna a Golfo Aranci, sul peschereccio “Cecilia”. “Secondo la Farnesina – aggiunge l’ex deputato – i francesi devono correggere le cartine, ma ad oggi restano quelle dell’esproprio in mare”. I nuovi confini risalgono al trattato di Caen ma, sottolinea Pili, “mai ratificato dal Parlamento”. Accordo che, attacca, “rientra in gioco con la strategia della Francia relativa alla definizione delle zone economiche esclusive”. Il 25 marzo, ricorda, terminerà “la procedura pubblica d’oltralpe che prevede la definizione delle zone economiche esclusive, con allegate le cartine che fanno proprio parte dell’accordo di Caen”. E il 24 marzo, annuncia Pili, “con le marinerie del nord Sardegna presenteremo opposizione al ministero del Mare della Repubblica francese”.

“Non c’è nessuna presunta e imminente cessione di mare ai francesi per l’accordo di Caen. È importante segnalare che i confini marittimi restano immutati e da Roma e Parigi non c’è volontà di modificarli”. Lo dichiara l’europarlamentare del Pd, Renato Soru, che parla esplicitamente di “fake news che stanno circolando, causate anche da dichiarazioni elettorali portate avanti da alcuni politici”. “Viene inoltre citata la data del 25 marzo come termine ultimo per l’entrata in vigore della cessione di mare ai francesi” ma – precisa Soru – questa data “riguarda semplicemente una consultazione pubblica nel quadro della concertazione preparatoria di un documento strategico sul Mediterraneo. In tale documento, come ha informato l’ambasciata di Francia a Roma, si parla di diritto e direttive europee esistenti e non si accenna in alcun modo a modifiche delle delimitazioni marittime nel Mediterraneo. Nel quadro delle consultazioni pubbliche annunciate, l’ambasciata di Francia a Roma ha comunicato alla Farnesina la presenza di alcuni errori a livello cartografico. Le cartine circolate nel quadro della consultazione pubblica contengono degli errori che l’ambasciata francese ha riconosciuto e ha garantito che provvederà a correggere il prima possibile. Questo non significa che l’Italia abbia la minima intenzione di cedere mare importante per le attività di pesca dei pescatori italiani alla Francia”, conclude Soru.

 

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share