Mano bionica per ironman Zanda, è ultima generazione di protesi

Riavrà la mano destra Roberto Zanda, l’ultramaratoneta a cui un mese fa sono stati amputati gli arti congelati durante la Yukon Artic Ultra, 480 chilometri tra i ghiacci dell’Alaska e del Canada a 50 gradi sotto zero. L’atleta cagliaritano ha iniziato oggi il primo test con il prototipo dell’arto bionico fornitogli gratuitamente dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide. Una mano iLimb di ultima generazione, capace di una performance mai raggiunta da altri prototipi. “Non sono uno che depone le armi senza combattere, non vedo l’ora di cominciare questa nuova battaglia”, annuncia in un video messaggio ai suoi sostenitori Zanda, che deve ora imparare a utilizzare la nuova mano in titanio, l’unica con controllo gestuale in grado di effettuare fino a 36 prese personalizzabili. Zanda è ricoverato all’ospedale Cto della Città della Salute di Torino, nella Struttura Chirurgica della mano e arto superiore diretta da Bruno Battiston. La mano destra è stata amputata a livello del polso. Alla mano sinistra, invece, sono state asportate le dita finite in necrosi. L’intervento è durato circa 4 ore.

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